Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità-La Moratti consegna la scuola a Ruini

Unità-La Moratti consegna la scuola a Ruini

La Moratti consegna la scuola a Ruini di Roberto Monteforte Non deve essere un caso se mercoledì, il cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e Letizia Mora...

27/05/2004
Decrease text size Increase text size
l'Unità

La Moratti consegna la scuola a Ruini
di Roberto Monteforte

Non deve essere un caso se mercoledì, il cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e Letizia Moratti, ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) per sottoscrivere l'Intesa sugli "Obiettivi specifici di apprendimento per l'insegnamento della religione cattolica (IRC)" nella Scuola secondaria di primo grado hanno scelto l'Aula Magna della Cei. È la conferma di quanto con la "gestione Moratti" la scuola pubblica sia ogni giorno più permeabile alle indicazioni della Chiesa italiana che anche attraverso l'insegnamento dell'ora di religione "cattolica" rivendica il suo diritto di orientare la formazione culturale dei giovani, di indicare valori alla società italiana e concorrere alla "convivenza civile". L'obiettivo è "privilegiare una corretta visione antropologica, al servizio della verità nella carità, finalizzata a impedire al pluralismo di tramutarsi in confuso relativismo". Lo ha sottolineato nella sua relazione alla recente assemblea della Cei l'arcivescovo di Vicenza, mons. Cesare Nosiglia che ha invitato parrocchie e singoli cattolici ad attrezzarsi per affrontare la sfida della scuola dell'autonomia e "non lasciarla in balia dello spontaneismo e dell'improvvisazione", invita a prestare attenzione al dialogo interconfessionale ed interreligioso", ma in modo vigile.

"La riforma scolastica in corso di attuazione - ha commentato il cardinale Ruini - si qualifica per l'attenzione a una didattica rinnovata e mira a realizzare una convergenza fra le diverse discipline". In questo contesto, la Cei ha dato il proprio "apporto" per un insegnamento della religione cattolica (Irc) "armonicamente integrato nel sistema scolastico e dinamicamente idoneo a interagire con le altre discipline". Gli obiettivi dell'"Irc", dunque, "si inquadrano opportunamente con gli Obiettivi specifici delle altre discipline" e soprattutto, ha spiegato il presidente della Cei, con il "profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del primo ciclo di istruzione (6-14 anni)", e "manifestano un'adeguata rispondenza con gli orientamenti didattici proposti dalle indicazioni nazionali, tenendo ovviamente nella dovuta considerazione la specificità dell' Irc".

Gli obiettivi, che si collocano nel solco dei "Programmi" in vigore nella scuola media inferiore, secondo Ruini "valorizzano i risultati della sperimentazione attivata dalla Cei negli anni 1988-2000 e completano il quadro degli Obiettivi per il primo ciclo".

Parole piene di ossequio e gratitudine verso il presidente della Cei quelle di Letizia Moratti. Ha definito la firma congiunta "un ulteriore progresso della riforma della scuola, che pone l'accento sul gran valore della reciproca collaborazione" tra Cei e Miur e "sulla costante condivisione delle mete educative, nello spirito di sevizio verso i giovani italiani". In una nota, il Ministro ha espresso, "gratitudine" alla Chiesa italiana per "l'appoggio ininterrotto al processo di rinnovamento della scuola italiana, appoggio che viene costantemente e pubblicamente rinnovato". Infine ha citato il "rilevante contributo della Cei al dibattito sul ruolo dell'educazione, volto ad elaborare una risposta pedagogica, ispirata all'antropologia cristiana, alle diverse problematiche oggi emergenti in quest'ambito". "Sappiamo di poter confidare sul prezioso e costante sostegno della Conferenza episcopale al processo di riforma", ha concluso la Moratti, riconfermando la "collaborazione" tra Cei e Miur "per garantire sempre meglio il diritto dei giovani ad una formazione religiosa piena e consapevole, parte integrante del processo di crescita personale".

Ma il ministro ha anche dato una notizia. Ha annunciato che nel corso dei prossimi tre anni verranno assunti 15.383 insegnanti di religione a tempo indeterminato, di cui 9.229 per il prossimo anno scolastico. Sarà il risultato del concorso per l'immissione in ruolo degli insegnanti di religione cattolica già partito, reso possibile dalla legge sullo stato giuridico degli insegnanti di religione del luglio 2003, che è in atto e che il ministro vuole concludere al più presto. "Ho già firmato il decreto di determinazione degli organici e la programmazione triennale".

Ma quei 15 mila insegnanti di religione cattolica da assumere nei prossimi tre anni lasciano perplesso Enrico Panini, segretario nazionale della Cgil Scuola. Il sindacalista rinnova la critica alla legge che li ha immessi in ruolo per tre ragioni. "È una legge che ha sconvolto le regole del mercato del lavoro e dell'occupazione. Non è mai esistito che l'assunzione in un settore pubblico avvenisse sulla base di un requisito discrezionale, perché la condizione unica per insegnare religione cattolica nelle scuole è l'idoneità rilasciata dal responsabile diocesano che risponde al diritto canonico". "Né ha precedenti nel nostro ordinamento - continua Panini - l'immissione in ruolo per una materia facoltativa, perché tale è l'insegnamento di religione cattolica. Infine, così lo Stato si fa esecutore delle volontà altrui, perché nel caso in cui il responsabile diocesano revochi l'idoneità all'insegnante, allora quella persona deve comunque essere matenuta in servizio". Infine per il sindacalista i contenuti dell'Intesa del 1985, immediatamente seguente la revisione del Concordato del 1984, già prevedeva significativi miglioramenti nella condizione dei docenti di religione cattolica, che sono stati subito accolti dai contratti. Allora - afferma- non si può parlare quindi di Intesa non realizzata tra lo Stato e la Chiesa. Il governo ha voluto forzare la mano. Su quei tre punti ha costruito una decisione che non ha precedenti nella storia ed è evidente che fa questo per onorare una serie di debiti elettorali". Panini dedica l'ultimo commento a quelle annunciate quindicimila assunzioni. "Senza volere contrapporre gli uni agli altri, osservo che nella scuola ci sono migliaia di posti vaganti per i quali si procede ad assunzione con il contagocce. È questo governo che mette gli uni contro gli altri".