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Unità: La nuova guerra dei brevetti

OCCORRE RIFORMARE il regime della proprietà intellettuale per rafforzarlo. È questo il «programma forte» della American Competitiveness Initiative (ACI) varata dall’Amministrazione Bush

10/07/2006
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l'Unità

OCCORRE RIFORMARE il regime della proprietà intellettuale per rafforzarlo. È questo il «programma forte» della American Competitiveness Initiative (ACI) varata dall’Amministrazione Bush. Rafforzare la proprietà intellettuale, dicono alla casa Bianca, significa aumentare la velocità con cui l'Ufficio Brevetti americano (PTO) esamina le richieste di brevetti e di applicazioni commerciali senza perdere in qualità ed efficacia dell'esame. In realtà, se leggiamo tra le righe dell'ACI scopriamo facilmente che puntare ancor di più sulla «cultura di mercato» da parte dei produttori di nuove conoscenze significa essenzialmente puntare a rafforzare la leadership economica americana nel mondo. Insomma c'è da giurarci che nei prossimi anni il tema della «liberalizzazione» dei sistemi dell’istruzione e dei sistemi di ricerca scientifica sarà una delle linee guida della politica estera americana. In questa strategia, gioca un ruolo decisivo la tutela della proprietà intellettuale

Per una sua migliore tutela (e per la migliore tutela della leadership americana nell'economia della conoscenza), occorre riformare il regime della proprietà intellettuale. Ma come? Alcune proposte di modifica, sono interne e piuttosto tecniche. Ma altre hanno una valenza che ci interessa più direttamente. La Casa Bianca vuole che il tema della tutela della proprietà intellettuale rientri sempre più negli accordi commerciali internazionali. E inoltre vuole che iniziative contro la pirateria intellettuale - per esempio STOP (Strategy Targeting Organized Piracy) - diventino più aggressive sia all'interno sia sulla scena internazionale. Assisteremo a una nuova e più dura «guerra dei brevetti»?