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Unità: La replica: non ci fermeremo Il ministro non ci fa paura

«Il nostro è un movimento pacifico», è la replica degli studenti al ministro Brunetta. Nuove iniziative dell’Onda, fino alla manifestazione del 28 marzo. La Cgil invitata alle giornate sul «diritto di movimento».

20/03/2009
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l'Unità

JOLANDA BUFALINI
«Il nostro è un movimento pacifico, sono il Governo e la Polizia che stanno cercando di creare uno stato di guerriglia». È la replica della Rete degli Studenti alla dichiarazione «guerrigliera» del ministro Brunetta.
Gli studenti ricordano che, in autunno, già Francesco Cossiga aveva invocato la repressione del movimento degli studenti, «allora - dicono - non ci era riuscito, ora qualcuno ci riprova». La polemica con il ministro non finisce qui. L’Onda, secondo Brunetta, non rappresenta nessuno, non è stata votata alle elezioni studentesche negli atenei. «Non è vero - replica la Rete degli studenti - il ministro ha preso una cantonata: in diversi Atenei hanno vinto liste con rappresentanti del movimento». «Ci chiediamo se siano guerrigliere le mamme che per i loro figli hanno chiesto più ore e bocciato clamorosamente il maestro unico?»
Dall’Unione degli studenti arriva la richiesta di dimisssioni del ministro. «Un ministro della Repubblica non dovrebbe mai permettersi di definire dei giovani che esprimono il loro pensiero come dei guerriglieri da trattare come tali. Ieri c'è stata un'aggressione di cui gli studenti sono state vittime». E al coro delle proteste si aggiunge quella degli studenti medi. «Ma cos’è - si chiedono i ragazzi della Rete - un ministro o un cabarettista? Prima ci ha chiamato guerriglieri poi ci ha definito ragazzotti in cerca di emozioni. Ma sono in tante le persone contrarie alla politica del governo sulla scuola, persino nell’elettorato del presidente del Consiglio»
equiparati ai terroristi

È roba degna dei peggiori regimi sudamericani, dove gli studenti erano equiparati a terroristi. I metodi repressivi, invocati a novembre dal presidente del Consiglio che voleva la polizia nelle scuole avevano incontrato la netta ostilità della società tutta. «Chiediamo le immediate scuse - conclude l'Unione degli Studenti - e le dimissioni del ministro Brunetta. Non ci lasceremo intimidire». Dimissioni chiedono anche i giovani della Fgci (la federazione giovanile comunista): «Studenti guerriglieri? Brunetta è Pinochet».
«Questo governo ha una vocazione ad utilizzare mezzi e parole di carattere militare». Così Francesco Brancaccio, esponente dell'Onda romana. E promette: «senza avere paura continueremo a mobilitarci contro questo che è il governo. l'esecutivo dimostra di non essere capace di gestire la crisi economica, di avere paura che il malcontento esploda e, per questo, vogliono incutere timore ai cittadini». Una sponda agli studenti è arrivata dalla Cgil, per la quale se il protocollo che limita i cortei a Roma deve essere applicato in modo da suscitare la violenza della polizia, la confederazione è pronta a ritirare la firma dal protocollo. «Parole per noi molto positive», spiega Francesco Brancaccio, dottorando in scienze politiche: «per le giornate che abbiamo organizzate la prossima settimana e in cui si discuterà di diritto di movimento - aggiunge Brancaccio - inviteremo sicuramente anche la Cgil che ha assunto una posizione diversa dalla Uil che ha invece giustificato l'intervento delle forze dell'ordine».