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Unità-La rivolta dei "prof": "No alla riforma Moratti, no al precariato esteso per legge"

.02.2004 La rivolta dei "prof": "No alla riforma Moratti, no al precariato esteso per legge" di Wanda Marra L'Aula Magna della Sapienza è stracolma, un pigia-pigia di almeno duemila persone: st...

17/02/2004
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l'Unità

.02.2004
La rivolta dei "prof": "No alla riforma Moratti, no al precariato esteso per legge"
di Wanda Marra

L'Aula Magna della Sapienza è stracolma, un pigia-pigia di almeno duemila persone: studenti, professori, ricercatori. Vengono da tutta l'Italia e non sembra abbiano intenzione di tornarsene "a casa" tanto presto. I cartelli, già prima dell'inizio dell'assemblea, sono in mostra sulla scalinata del Rettorato, dove "il movimento dei prof" si è dato appuntamento stamattina. "Università in lotta", "No al ddl Moratti", "Università della Calabria", "No alla precarizzazione della conoscenza, sì all'estensione dei diritti". Sono solo alcuni degli striscioni, che sintetizzano il senso della battaglia che ora arriva al suo inizio ufficiale. Ritiro immediato del disegno di legge delega della Moratti, con una motivazione su tutte: no al precariato per tutti esteso per legge (eliminazione della terza fascia della docenza sostituita dai co.co.co.), questi sono gli obiettivi.

Un gruppo di ricercatori della Facoltà di Ingegneria della Sapienza porta una nota di colore. Tante magliette con un su scritto 'Dodo is back'. E lo striscione: 'Estinto il dodo, estinto l'albero, estinta la ricerca, estinta l'università'. Il dodo mangiava i noccioli di un albero preistorico, una volta espulsi facevano nascere altri alberi. Insieme al dodo si è estinto anche l'albero. Ma che significa? Il disegno di legge della Moratti, vuole fare estinguere non solo i ricercatori ma anche il concetto di ricerca.

Per il resto, è una mobilitazione inconsueta. In silenzio, sono arrivati docenti, ricercatori, e i tantissimi precari. Stanno bloccando la didattica e adesso si riuniranno in assemblea per decidere che fare.

Tra la folla, che si fa sempre più fitta, spiccano dei veri e propri fantasmi. "Siamo 3800 ad aver vinto l'idoneità per la docenza. Ma gli atenei non ci chiamano a causa del blocco deciso dalla Finanziaria", dice uno di loro. Intanto, arriva un corteo. "Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie" è lo striscione degli studenti di Fisica che sintetizza la condizione presente e futura dei giovani studenti e dell'università. "Così concepita, la riforma distrugge ogni prospettiva sia per i giovani che per l'Italia di fare ricerca", denuncia Gerardo Piacitelli, segretario nazionale dell'Adi (Associazione dottorandi italiani). Contro la precarizzazzione, contro l'attuale sistema di ricerca basato sull'utilizzo massiccio del lavoro gratuito o sottopagato, contro i finanziamenti dei privati alle cattedre universitarie: con queste parole d'ordine la parola passa all'assemblea. Il clima, già dai primi interventi, e dal caos che regna, si annuncia assai battagliero.


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