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Unità: La scuola in allarme: scomparsi gli aumenti di gennaio

Per Panini (Cgil) il Tesoro non ha messo in pagamento quanto concordato dal nuovo contratto

08/01/2008
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l'Unità

Per Panini (Cgil) il Tesoro non ha messo in pagamento quanto concordato dal nuovo contratto
Sarà un incontro dai toni accesi quello oggi previsto fra governo e sindacati sui contratti pubblici. Ad infiammare il dialogo potrebbe essere, in particolare, la partita sulla scuola.
Alla scarsità di risorse economiche da dedicare al rinnovo del contratto di categoria (nella legge finanziaria 2008 sono previsti appena 8 euro a dipendente) si è infatti aggiunta ieri una notizia inaspettata: il ministero del Tesoro non ha ancora avviato le procedure informatiche per adeguare gli stipendi del personale scolastico ai benefici economici previsti dalla rinnovo del contratto economico 2006-2007 firmato lo scorso 29 novembre.
Il risultato è che nella busta paga di gennaio non vi saranno, come preannunciato e dichiarato dalla parte pubblica all'atto della sottoscrizione del contratto presso l'Aran, né gli aumenti contrattuali (in media 140 euro mensili per i docenti e di 100 euro per il personale Ata) né gli arretrati (per il 2006 prevedono aumenti minimi in media 10 euro al mese, mentre per il 2007 si va dai 27 euro al mese spettanti ai collaboratori scolastici neo-assunti per arrivare a 50 euro per un docente con pochi anni di anzianità, fino ai 62 euro per i direttori dei servizi generali ed amministrativi con oltre 35 anni di servizio).
«La notizia è sconcertante ed inaccettabile al tempo stesso, tutto ciò per esclusiva responsabilità del Tesoro. Da un lato il premier dichiara di voler difendere le retribuzioni, dall’altro il Tesoro non mette in pagamento gli incrementi dovuti» ha commentato Enrico Panini, segretario della Flc-Cgil. Per mettere una pezza sull’omissione, i sindacati confederali hanno chiesto l'emissione di un mandato speciale per mettere in pagamento arretrati ed incrementi contrattuali comunque con il mese di gennaio. Ma sembra realisticamente difficile, visti i tempi stretti, che le richieste di accreditamento immediato richieste dai sindacali possano essere accolte.
I rapporti tra l’esecutivo e i rappresentanti dei lavoratori sono così destinati ad indurirsi. Per i sindacati sono basse le speranze sul buon esito dell’incontro di oggi, visto che il governo per il rinnovo del contratto 2008-09 ha finora stanziato solo pochi centinaia di milioni di euro, mentre ne servirebbero almeno 2 miliardi solo per coprire l'inflazione. Dalla parte pubblica arrivano, invece, segnali di interesse per gli incentivi solo ai più meritevoli e per procedere allo slittamento della scadenza del contratto: il governo vorrebbe in pratica che i rinnovi da biennali diventasse triennali. Se le due parti rimarranno ferme sulle proprie posizioni, si andrà allo sciopero generale.