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Unità: La stampa non va a scuola

Marina Boscaino

29/06/2007
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l'Unità

Bullismo

Ricordate il tristissimo caso del filmato del ragazzo down malmenato, insultato, ripreso dalla telecamera amatoriale di un compagno di scuola e mandato in rete? Era lo Steiner di Torino e fu l’inizio di tutto: le telecamere - quelle vere, implacabili, potentissime - dei media si accesero proprio lì, a ricordarci, da quel momento, in una incessante teoria di episodi di malascuola, che il bullismo - qualora non ce ne fossimo resi conto - esiste. Da quel momento parlare di scuola in molti quotidiani nazionali e in molte Tv è significato parlare di bullismo: un fenomeno inquietante e reale che, collegato con quello della demotivazione e dell’incapacità di molti docenti - di cui pure i media hanno fatto da cassa di risonanza, omologando però colpevolmente l’intera categoria a quegli esempi deteriori - rappresenta un’emergenza della quale occorre occuparsi se non si vuole abbandonare il senso della scuola ad un tramonto inarrestabile