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Unità: Letta e Ranieri: «La ascolteremo Il suo voto è indispensabile...»

«Non è pensabile una Finanziaria di centrosinistra con il voto contrario della senatrice Montalcini

11/11/2006
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l'Unità

ROMA La risposta del governo alla senatrice a vita Rita Levi Montalcini non si è fatta attendere. «Non è pensabile una Finanziaria di centrosinistra con il voto contrario della senatrice Montalcini. Faremo quindi di tutto per venire incontro alle sue richieste», ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta a margine del settimo foro di dialogo Italia-Spagna a Verona. La scienziata e premio Nobel Rita Levi Montalcini aveva dichiarato la sua volontà di votare contro la legge di bilancio perchè non prevede abbastanza fondi per la ricerca.

Anche per il responsabile Sapere e innovazione della segreteria dei Ds, Umberto Ranieri, occorre mettere riparo. «Siamo molto sensibili al grido dei allarme di rettori universitari e degli scienziati italiani. Provengono da un mondo che ha riposto tante speranze nella vittoria dell’Unione e che in questi anni - ha precisato l’esponente diessino - ha impedito col proprio lavoro appassionato il degrato della ricerca e dell’Università». Secondo Ranieri, la riduzione dei fondi per il funzionamento ordinario degli enti di ricerca e dell’università può mettere in discussione la capacità di utilizzare al meglio gli stessi strumenti innovativi che la Finanziaria mette a disposizione». E il grido di allarme lanciato dal premio Nobel Rita Levi Montalcini non è sfuggito a Roberto Villetti, capogruppo della Rosa nel Pugno. «Continuo ad essere sconcertato di come all’interno della maggioranza vi sia una attenzione a qualsiasi richiesta o protesta di categoria, mentre ci sia una sostenziale disattenzione - ha dichiarato il parlamentare socialista - nei confronti di temi come la ricerca, la formazione e l’innovazione, che sono fondamentali per il futuro del paese».

Per il ministro dell’Università e della ricerca Fabio Mussi il «definanziamento è un azzardo». Che nell’anno del risanamento si lesini sulle risorse «è inevitabile - sottolinea Mussi -. Che si operi una massiccio definanziamento è un azzarto sul futuro».


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