Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità-Libri di regime a scuola, arriva il Tar

Unità-Libri di regime a scuola, arriva il Tar

23 Settembre 2004 I sindacati: ingerenza della Moratti nella scelta dei testi. Destra brava e sinistra cattiva in un volume della De Agostini Libri di regime a scuola, arriva il Tar Osval...

23/09/2004
Decrease text size Increase text size
l'Unità

23 Settembre 2004

I sindacati: ingerenza della Moratti nella scelta dei testi. Destra brava e sinistra cattiva in un volume della De Agostini

Libri di regime a scuola, arriva il Tar

Osvaldo Sabato

FIRENZE Solo la sospensiva del Tar del Lazio potrebbe bloccare la ormai cronica invadenza nella gestione dei libri di scuola da parte del ministro Letizia Moratti. Proprio così. Le speranze della Cgil - scuola sono tutte nelle mani dei giudici amministrativi dopo la forzatura seguita, seguita lo scorso anno, al varo dei programmi scolastici provvisori e la scelta dei libri di testo. "Noi come sindacato abbiamo contestato sul piano della legittimità" commenta il sindacalista fiorentino Mario Battistini. Non a caso lo scorso giugno è stato presentato un ricorso al Tar del Lazio. Sotto accusa è fondamentalmente il rapporto diretto del ministro Letizia Moratti instaurato con le case editrici "che ha portato alla scelta dei testi scolastici" aggiunge Battistini "alla faccia della provvisorietà". "Ci aspettiamo che il Tar rimetta la questione alla Corte Costituzionale - dice Battistini - perché il decreto che riguarda la scuola primaria e quella media anche sui libri si è preso un eccesso di delega rispetto alle legge stessa". In attesa della pronuncia del Tar i blog della grande rete continuano ad essere un campionario di imprecazioni e stupore per quanto accade nella scuola del ministro Letizia Moratti. Non bastano le bandane azzurre sul capo degli studenti e il ritrovo stile balilla in piazza Venezia. Non bastano, sì. Perché il peggio non ha confini. Non viene risparmiato niente: neanche gli innocenti libri di testo delle medie. Quel sussidiario che nell'immaginario collettivo ha rappresentato il trampolino di lancio di tante generazioni. "Non ci posso credere. Non ho più parole.." scrive Ilia su internet. "Mette paura, sì. Del resto qui si tratta della pubblicità portata a livelli eccelsi" ribatte uno che si firma Trozky. Letizia ha colpito ancora. Leggere per credere. Nel testo di Federica Bellesini "I nuovi sentieri della Storia. Il Novecento" distribuito lo scorso anno dall'Istituto Geografico De Agostini di Novara, a pagina 34, è scritto che "gli uomini della Destra erano aristocratici e grandi proprietari terrieri. Essi facevano politica al solo scopo di servire lo Stato e non per elevarsi socialmente o arricchirsi". A differenza degli "uomini della Sinistra, invece, che sono professionisti, imprenditori e avvocati disposti a fare carriera in qualunque modo, talvolta sacrificando persino il bene della nazione ai propri interessi". Da notare l'uso strumentale fatto dall'autrice del passato e del presente riferito alla destra e alla sinistra. Una bella prova di equidistanza e di rigore scientifico. Per l'editore niente da dire. Anzi. "Il passo in questione propone in sintesi e con un linguaggio appropriato all'età del lettore le stesse nozioni riscontrabili nelle più accreditate opere di storiografia contemporanea".