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Unità-Ma contro i pregiudizi servono fondi

MAURIZIO AMBROSINIDocente Sociologia dell'immigrazione Università di Milano "Ma contro i pregiudizi servono fondi" Maurizio Ambrosini, docente di Sociologia dei Processi migratori all'unive...

10/10/2005
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l'Unità

MAURIZIO AMBROSINIDocente Sociologia dell'immigrazione Università di Milano

"Ma contro i pregiudizi servono fondi"

Maurizio Ambrosini, docente di Sociologia dei Processi migratori all'università di Milano, è autore di un libro sulle seconde generazioni di immigrati in Italia dal titolo Il futuro in mezzo a noi.
In Francia si registra la presenza ormai della quarta generazione di immigrati. In Italia siamo solo alla seconda...
"Questo perchè il nostro è un paese di nuova immigrazione, ma anche noi andiamo nella direzione francese, così come l'Europa tutta. Collocare la seconda generazione in una fascia d'età specifica è difficile. Ci sono tre tipologie: i nati in Italia da genitori entrambi stranieri, che troviamo soprattutto nelle scuole primarie; i nati in Italia da coppie di etnia mista, i cosiddetti meticci, in aumento negli ultimi tempi perché in crescita i matrimoni misti; quelli giunti in Italia in seguito ai ricongiungimenti, che di solito arrivano da noi già in fase adolescenziale e che, quindi, sono anche quelli che incontrano i maggiori problemi di inserimento e adattamento".
Le problematiche che investono gli immigrati di prima generazione solitamente sono le stesse anche per quelli di seconda generazione?
"Le racconto una storia. Anni fa Genova fu interessata da una ondata migratoria di donne ecuadoriane. Molte di loro, stimate e rispettate dai genovesi, dopo essersi sistemate, si sono ricongiunte con mariti e figli. Così oggi a Genova vivono e lavorano interi nuclei provenienti dall'Ecuador, che sono diventati molto visibili rispetto a prima. Conseguenza? A Genova oggi i ragazzi ecuadoriani sono diventati "il problema" criminalità, nonostante le loro mamme all'inizio si fossero inserite benissimo nel tessuto sociale. In questo caso le problematiche affrontate dalle mamme prima e dai figli dopo sono state diverse, ma il punto è che il problema è sorto nel momento in cui la visibilità della comunità ecuadoriana a Genova si è fatta più massiccia. Non prima".
Quindi ora che la visibilità straniera nelle scuole sta aumentando velocemente, dobbiamo aspettarci che l'integrazione e la convivenza siano più difficili?
"Beh, vede, integrazione e convivenza incontrano già molti ostacoli, da tempo. Ma non si può fermare il cammino verso società multietniche. La scuola, soprattutto quella primaria, ha un ruolo fondamentale, perché insegnando, per esempio, correttamente la lingua italiana, favorisce la socializzazione. Ma per permettere l'inserimento c'è bisogno di fondi. Quelli tagliati dalla riforma".
va.pe.