Unità: Meno soldi ai meritevoli, e saranno anche tassati
Bonus beffa per i super bravi della maturità. Quest’anno, non solo l’assegno scenderà da mille a 650euro,mai destinatari potrebbero doverne restituire una parte. La «borsa di studio » sarà soggetta a tassazione.
Da mille a 650 euro. Scende l’ammontare del bonus destinato ai super bravi della maturità, i ragazzi che escono dalle superiori con 100 e lode. Per i migliori maturandi del 2008 (3.967), infatti, era stato staccato un assegno da mille euro pro capite. Per quelli dello scorso giugno (3.963 ragazzi, pochi di meno) il piatto è più magro: si parla di 650 euro. È diminuito, infatti, il fondo totale destinato a premiare queste eccellenze, passato dai 3.967.000 di euro del 2008 ai 2.575.950 di quest’anno. È quanto si evince confrontando la nota emessa dal ministero dell’istruzione con gli importi da assegnare agli studenti migliori con quella dell’anno precedente. I numeri parlano chiaro: i ragazzi da100 e lode sono persino diminuiti di qualche unità, ma l’assegno è più leggero perché i soldi messi sul piatto sono di meno. Quest’anno il record di maturandi eccellenti spetta alla Puglia con 617 ragazzi. Seguono Campania (440) e Sicilia (394). In coda Umbria (73) e Molise (19). Anche l’anno scorso al sud i docenti erano stati più di manica larga. Le somme, ora, saranno girate ai presidi che dovranno decidere come erogarle ai ragazzi. Una nota dell’agenzia delle entrate, peraltro, sta mettendo in crisi i dirigenti imponendo che questi importi vengano tassati perché, per come sono erogati, sono assimilabili a «lavoro dipendente». L’assegno finale, insomma, potrebbe essere ancora più magro. Oltre al danno c’è però anche la beffa. I bonus saranno anche tassati. Per l’agenzia delle entrate non sono delle borse di studio qualunque, ma delle retribuzioni ottenute in base ai risultati raggiunti e quindi equiparabili «alla tipologia dei rapporti di lavoro a tempo determinato». Per questo i bonus erogati dalle scuole vanno assoggettati a «ritenuta a titolo d’acconto».Dunque, gli oltre6 mila studenti che nel 2008 e nel 2009 hanno brillato agli esami di stato potrebbero presto ricevere una telefonata dai loro ormai ex presidi che gli potrebbero chiedere di restituire parte della cifra ottenuta in cambio delle loro prestazioni. Il parere scritto dell’agenzia delle entrate che sancisce la necessità di tassare gli assegni è di giugno, ma è in queste settimane che dagli uffici territoriali dell’amministrazione scolastica stanno partendo le comunicazioni alle scuole. «Noi l’abbiamo avuta una decina di giorni fa - racconta domenico altamura, a capo del liceo righi di bologna - e siamo rimasti sconcertati. Cosa dovremmo fare? emettere dei cud o delle note con ritenuta d’acconto? È una follia».