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Unità: Migliaia di precari sono a rischio. Brunetta insulta chi «li mitizza»

La Cgil denuncia: sono sbagliati i numeri del ministro, i precari della Funzione pubblica sono duecentomila (scuola esclusa) e il ministro risponde: «Mi fa schifo chi mitizza la figura del precario...»

06/05/2009
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l'Unità

MASSIMO FRANCHI

In attesa del fatidico 30 giugno, data in cui migliaia di precari perderanno il posto nella Pubblica amministrazione, Cgil e ministro Brunetta continuano a scambiarsi stoccate. Conscia della sovraesposizione mediatica dell’esponente del governo, questa volta la Funzione pubblica gioca d’anticipo. Invece di rispondere al solito show del ministro ad un convegno Cnel, si cerca di ribaltare i ruoli andando all’attacco del monitoraggio Brunetta sugli atipici nella Pubblica amministrazione, la cui ultima versione (ma non era quella del 30 marzo?, Ndr) è datata 28 aprile. Qui si legge che i «regolarizzabili» (precari con almeno 36 mesi di contratti e un concorso superato) secondo la legge Prodi sono 15.746, Sicilia esclusa (che la regione guidata da Lombardo con i suoi 18mila sia un caso a parte è l’unica cosa che mette d’accordo i due contendenti).
Dati diversi

I dati della Cgil sono molto diversi e si basano sul Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato 2007, con l’avvertenza che nel frattempo «le cose sono anche peggiorate»: «I precari sono 200 mila (scuola esclusa), 57 mila perderanno il posto il 30 giugno, 120 mila a fine anno», snocciola il segretario Fp Cgil Carlo Podda. Come si spiegano dati così diversi?. «Il monitoraggio di Brunetta non è attendibile: su 9.903 enti, hanno risposto solo 4.027. Insomma, un falso in bilancio». La Fp Cgil rilancia la richiesta del leader Pd Franceschini sulla moratoria di un anno con prolungamento dei contratti e, assieme a Cisl e Uil, nella contrattazione per gli Enti locali ha chiesto una proroga di 36 mesi.
La Fp Cgil ha poi fatto apparire tre categorie di fantasmi (al monitoraggio Brunetta). Claudia, una dei 650 precari degli Uffici immigrazione delle Questure italiane, tutti vincitori di concorso nel 2008. Lorena, una dei 1.894 precari della Croce Rossa ancora al lavoro solo grazie alle convenzioni con le Regioni che in molti casi non saranno rinnovate. Andrea, uno dei 13 mila dirigenti di primo livello della Sanità, medici che gestiscono Pronto soccorsi in tutt’Italia e che non saranno riconfermati. Tutti si ritroveranno il 30 giugno a Roma per la “Giornata del precario”, manifestazione che la Fp Cgil vorrebbe organizzare assieme agli altri sindacati coinvolgendo il mondo dello spettacolo, sensibile a questo tema, come ha dimostrato la proiezione del documentario “Caro Parlamento” di Giacomo Faenza.
Brunetta si è arrabbiato e ha reagito sostenendo che «chi mitizza la figura del precario con attività sindacale, letteraria o filmografica, mi fa letteralmente schifo e mi fa venire l'orticaria». Secondo Brunetta mitizzare la figura del precario è «una strumentalizzazione politica». I precari, ha concluso, «non possono e non devono essere una classe sociale, ma una forma di passaggio».