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Unità-Milano, a scuola con la carta igenica in cartella
Alle elementari manca l'indispensabile per l'igiene personale dei bambini. Denuncia ed esposto del Codacons Milano, a scuola con la carta igenica in cartella Luigina Venturelli MILAN...
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Alle elementari manca l'indispensabile per l'igiene personale dei bambini. Denuncia ed esposto del Codacons
Milano, a scuola con la carta igenica in cartella
Luigina Venturelli
MILANO Carta igienica, sapone liquido, carta per le fotocopie: il corredo scolastico degli alunni milanesi comprende anche questo. Fin dal primo giorno di scuola gli insegnanti hanno avvisato gli alunni di portarsi da casa l'indispensabile per l'igiene personale e per i lavori di segreteria, gli istituti sono dolenti ma non possono fornirli.
È l'incredibile denuncia avanzata dal Codacons, sulla base di decine di segnalazioni ricevute dai genitori e di altrettante verifiche operate dall'associazione a tutela dei consumatori. "La situazione sembra generalizzata a tutti gli istituti della città - spiega il presidente Marco Donzelli - sia quelli del centro che quelli della periferia. In tutte le scuole controllate, almeno dieci, la situazione è la stessa: mancano le forniture per assicurare il rispetto delle minime norme igienico-sanitarie". Così i piccoli delle elementari, se vogliono andare in bagno, lavarsi le mani, o ricevere i compiti dattiloscritti, si devono arrangiare. Quelli provvisti di armadietti in classe preferiscono riporvi il proprio rotolo di carta e la propria confezione di sapone liquido, gli altri fanno scorte comuni da lasciare a scuola.
"È già intollerabile - ha continuato Donzelli - che nelle scuole, per mancanza di finanziamenti, ci siano carenze di laboratori informatici, che i computer siano sempre rotti, che le palestre o i laboratori di lingua siano senza attrezzatura, che i banchi da disegno siano pieni di buchi tanto da essere inutilizzabili. Ma costringere i bambini a portarsi la carta igienica da casa assume profili penalmente rilevanti. Per questo abbiamo fatto un esposto in procura, tanto più che non si tratta di una novità: i genitori dei bambini più grandi non si sono mostrati affatto sorpresi, è da anni che riforniscono di carta igienica le scuole dei figli".
Non destano particolare stupore nemmeno le richieste di finanziamenti una tantum per sostenere le attività facoltative. "In seguito ai tagli disposti dal ministero, gli istituti non hanno risorse per intraprendere iniziative ulteriori rispetto alle normali ore di lezioni. Così gli insegnanti devono chiedere al bisogno alle famiglie degli alunni".
Tecnicamente li chiamano contributi volontari, sostanzialmente può trattarsi anche di salassi da cento euro alla volta.