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Unità-Monticone: "Il governo?È più papista del Papa..."

Il senatore della Margherita, figura storica del cattolicesimo democratico Monticone: "Il governo?È più papista del Papa..." ROMA "La Moratti e il governo? Sono più papisti del Papa", com...

28/05/2004
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l'Unità

Il senatore della Margherita, figura storica del cattolicesimo democratico

Monticone: "Il governo?È più papista del Papa..."

ROMA "La Moratti e il governo? Sono più papisti del Papa", commenta il senatore della Margherita Alberto Monticone, figura storica del cattolicesimo democratico. Il senatore stigmatizza il tentativo della Moratti di strumentalizzare l'appoggio della Cei sull'insegnamento dell'ora di religione.
La Moratti cede ai vescovi o cerca di strumentalizzarli?
"Non vi è un fatto di cedevolezza ai vescovi, ma di utilizzo di espressioni e indicazioni della Cei che poi, è bene precisare, non vanno direttamente ad interferire sulla scuola. Dovrebbero passare attraverso quei cristiani che operano nella scuola a vario titolo e che, nel rispetto dell'autonomia e della laicità della scuola, cercano di farla valere attraverso la loro testimonianza civile. Più che un cedimento del ministro alla Chiesa vedo l'affermazione che le aspirazione ed i desideri del mondo cattolico sono pienamente sviluppate da questo governo. Andando anche oltre a quello che è una corretta interpretazione del Concordato dell'84 e dello stesso atteggiamento di gran parte dell'episcopato italiano. I nostri governanti si fanno belli nel sostenere la Chiesa, quando poi nella realtà la tanto enfatizzata antropologia cristiana è in verità qualche cosa di superficiale nell'opera di questo governo, di estraneo alla realtà educativa".
Non sarà che Moratti si affanna a cercare un rapporto diretto con i vertici della Chiesa?
"C'è il salto della mediazione laica. Nel corpo insegnante c'è un numero non irrilevante di docenti cattolici che democraticamente testimoniano da laici cristiani il loro modo di operare per la costruzione dell'educazione dei ragazzi e della scuola, indipendentemente dalle attesse di una parte o dell'altra. Quest'opera di mediazione è trascurata dal governo".
L'ora di religione non è un servizio insufficiente in una società sempre più multietnica e multireligiosa?
"Il problema esiste. Ci sono tanti studi anche di parte cattolica su questo punto. Quello veramente significativo sono i contenuti ed i metodi di questo insegnamento. Vi sono manuali scritti da persone di grande valore e apertura democratica che forniscono quella base di antropologia cristiana che è osservatrice delle differenze e della necessità di aprirsi al rapporto multietnico. Bisogna riferirsi all'insegnamento del Papa sulla pace, sulla coesistenza, sulla cooperazione multireligiosa che è molto chiaro".
Ma la scelta degli insegnanti la fanno i vescovi che invitano a contrastare il relativismo imperante.
"È il tema della mediazione incarnata dai docenti e non solo di religione, attenti alla definizione di valori comuni e dalla comunità scolastica nel suo complesso. L'autonomia dovrebbe essere il luogo della grande mediazione. Contrastare la secolarizzazione è uno scopo della Chiesa e di ogni cristiano, ma non la si compie come se fosse una guerra. Questa è la risposta ad un tempo laica e cristiana, questa è la lezione della grande tradizione della cultura civile del cattolicesimo democratico". r.m.