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Unità-Moratti: in Italia un numero esorbitante di insegnanti. E allora tagliamo...

La ricetta di Letizia mentre c'è il caos degli "eterni precari" che il ministero continua a eludere. Panini, Cgil: "Sono provocazioni". Acciarini, Ds: "Siamo allibiti" Moratti: in Italia un nu...

02/07/2004
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l'Unità

La ricetta di Letizia mentre c'è il caos degli "eterni precari" che il ministero continua a eludere. Panini, Cgil: "Sono provocazioni". Acciarini, Ds: "Siamo allibiti"

Moratti: in Italia un numero esorbitante di insegnanti. E allora tagliamo...

Chiara Martelli

ROMA Ottocentomila insegnanti di ruolo. Quattrocentoventi mila precari. Un numero "esorbitante" per un piccolo paese come l'Italia che si aggiudica così la palma d'oro per un sistema scolastico tra i più cari d'Europa nonostante gli zeri in busta paga docente ci spingano nel basso classifica del "gruppo dei quindici". Questa è la fotografia scattata da Treelle e ritratta nel suo quarto quaderno Quali insegnanti per la scuola dell'autonomia dove al fianco delle croniche anomalie nazionali si avanzano proposte per la qualificazione di una professione ormai "logora" e "poco qualificata". Partendo dalla razionalizzazione degli insegnanti. Con una riduzione del 2% l'anno (per dieci anni) nonché una gerarchizzazione dei ruoli docente distinti in "eccellente", "esperto" e "ordinario". Per frenare questa emorragia si propongono tagli. E li si propongono in un momento in cui la mobilitazione del personale scolastico è quanto mai vivida. Ma "abbiamo di fronte un'occasione storica per avviare una forte iniziativa politica. ­ afferma Attilio Oliva, presidente esecutivo dell'associazione ­ Nell'arco di dieci anni nel mondo della scuola ci sarà un turn over imponente che lascerà scoperte 300 mila cattedre. Ragion per cui i governi potranno cogliere l'opportunità per ridurre il numero dei docenti (adeguandosi agli indici Ue) e investire in figure eccellenti dopo l'infornata indistinta degli anni '70 e '80". Parole che lasciano perplessi i sindacati, da mesi sul piede di guerra affinché il "listone" del personale a tempo determinato venga snellito rapidamente con adeguate immissioni in ruolo che il ministero continua ad eludere. "Sono solo provocazioni ­ esclama il segretario della Federazione dei Lavoratori della Conoscenza Cgil Enrico Panini ­ Da quando il ministro Moratti si è insediato a viale Trastevere non ha fatto altro che tagliare, ridurre ed eliminare. Di quale numero esorbitante si parla?" Lo spiega il ministro, intervenuto alla presentazione del volume. "Abbiamo un numero spropositato di insegnanti. Nella scuola secondaria il rapporto alunni docenti è pari a 10,2 contro un 12,5 del resto d'Europa. ­ spiega Moratti ­ Ma purtroppo stiamo facendo i conti con l'eredità lasciata dai precedenti governi che, nonostante avessero già dal 1996 previsto una riduzione di cattedre pari all'1% l'anno per tre anni, non hanno mai operato perché ciò si realizzasse concretamente. Sono convinta ­ continua il ministro ­ che sia necessaria una razionalizzazione. Tant'è nelle leggi finanziarie 2002 e 2003 è stato previsto un taglio di 34 mila unità del comparto scuola ripartito in un triennio". "Le parole della Moratti ci lasciano allibiti ­ commenta la senatrice Ds Maria Chiara Acciarini ­ In questo numero esorbitante di insegnanti, la Moratti ha calcolato anche quelli di religione cattolica che lei stessa ha voluto immettere in ruolo e che saranno a carico dello Stato anche se dovranno cambiare mansione?" Duro anche il responsabile Ds sapere formazione e cultura Andrea Ranieri che alla decurtazione contrappone l'investimento da attuarsi in primis nella scuola di base poiché, fondamentale per ridurre l'abbandono degli studi nel secondo ciclo. E lo fa non prima di aver chiesto al ministro la riapertura del confronto nelle sedi istituzionali. A partire dal decreto sulla scuola di base, "decreto che ha segnato lo strappo più grave rispetto alla cultura dell'autonomia e del decentramento".