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Unità: Mussi a Confindustria: investite, il governo farà il suo
RICERCA
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MILANO «Dal punto di vista pubblico l’impegno italiano in ricerca è nella media europea; è l’industria privata che deve fare di più». Così il ministro dell’Università e della Ricerca, Fabio Mussi, rispondendo alle domande dei giornalisti prima di entrare nell’aula magna dell’Università Statale di Milano, dove ha partecipato alla cerimonia di consegna dei diplomi ai dottori di ricerca dell’anno 2006. «Dal punto di vista pubblico - ha precisato il ministro - l’Italia spende lo 0,72% del Pil, più o meno l’equivalente della media europea, che è lo 0,71. Il problema nostro è che nel resto d’Europa questa cifra raddoppia con l’apporto del privato, così che la media europea va all’1,4. In Italia, invece, la componente privata rappresenta lo 0,38% del Pil».
Il ministro ha riferito di averne parlato «agli amici di Confindustria, perchè - ha precisato - c'è un problema di sistema nella piccola e piccolissima impresa, dove prevalentemente non c'è una disponibilità di risorse per la ricerca e l'innovazione, come accade invece per le grandi imprese. C'è anche, però - ha aggiunto - una certa inclinazione culturale che non paga».
In serata il commento di Pasquale Pistorio, vice presidente di Confidustria con delega per ricerca e innovazione: «Non ci tiriamo indietro, essendo quotidiano il nostro richiamo a investire in innovazione. È indispensabile però - ha detto Pistorio - prevedere agevolazioni fiscali e misure come il credito d’imposta per le commesse private a università e istituti di ricerca, particolarmente importante per le piccole imprese».