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Unità: Nicolais: in cinque anni lo Stato tutto informatizzato

uno dei risultati più significativi sarà l'abolizione della posta cartacea nella pubblica amministrazione entro il mese di giugno

17/01/2007
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l'Unità

Luigina D'Emilio

«In cinque anni la pubblica amministrazione sarà totalmente informatizzata». A dichiararlo il ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, Luigi Nicolais presentando le linee strategiche per lo sviluppo dell’e-government in tutto il Paese.

Riforme con la R maiuscola promette Nicolais parlando di innovazione con obiettivi e tempi ben precisi: «si devono raggiungere entro due anni risultati concreti con un processo che deve integrare tutte le leve disponibili. È necessario un lavoro di forte re-ingegnerizzazione di tutto il sistema a cominciare da quello normativo fino quello tecnologico. Altro fattore importante la riorganizzazione dei processi e del capitale umano in un contesto di forte coordinamento tra amministrazioni centrali e locali, al fine di semplificare e ridurre tempi e costi dei procedimenti».

Certo, i cambiamenti sono necessari, ma è bene ricordare che il processo di riforma della pubblica amministrazione è iniziato già dal 2000 con le direttive della strategia di Lisbona per l’UE indirizzate alla crescita e alla modernizzazione della pubblica amministrazione. Eppure da allora anche se i progetti sono stati molti, carenze importanti non sono mai state sanate. Uno sguardo al divario digitale è d’obbligo. La situazione, rispetto a qualche anno fa non è migliorata di molto e il rischio è quello creare cittadini di seria A e di serie B. Sono ancora tante, infatti, le realtà italiane dove non si può parlare di informatizzazione, un po’ per ignoranza e un po’ per la totale assenza di infrastrutture adeguate.

Ma la parola d’ordine sembra essere centralità all’utenza. E, il sottosegretario al Ministero, Beatrice Magnolfi, presente all’incontro, sembra avere la soluzione a tutto. Non solo investimenti, ma anche strategie precise: il Governo ha già attivato 180 milioni di euro per due progetti legati all'innovazione tecnologica negli enti pubblici locali. Con queste due proposte, spiega la Magnolfi, vogliamo sollecitare la rottamazione di procedure amministrative obsolete e la loro sostituzione con soluzioni innovative collaudate. Tra gli obiettivi continua il sottosegretario, c’è una nuova modalità di proporre i servizi Ict ai Comuni per migliorare la qualità dei servizi ai cittadini e alle imprese; rendere competitivi territori a rischio di marginalità; riqualificare la spesa di funzionamento degli enti coinvolti e favorire la cooperazione inter-istituzionale».

Insomma, le ultime manovre del ministro lasciano intendere l’inizio di una nuova fase per la de-burocratizzazione della pubblica amministrazione in cui la progettualità lascerà spazio al lavoro sul campo: «la piena interoperabilità tra le amministrazioni sarà completata attraverso il consolidamento degli strumenti e delle infrastrutture di base: sistema pubblico di connettività e cooperazione; gestione dei flussi documentali; sistemi di autenticazione; firma e archiviazione digitale», spiega il ministro.

E uno dei risultati più significativi, ci tiene a sottolineare Nicolais, sarà l'abolizione della posta cartacea nella pubblica amministrazione entro il mese di giugno: «per questo disegno di legge confidiamo in un iter parlamentare veloce e speriamo in un miglioramento del testo». Il disegno di legge potrebbe contenere anche le norme sulla posta certificata.

«Ormai la documentazione elettronica è pienamente legale, ha proseguito il ministro, c'è la firma digitale ed il certificato elettronico. Di fronte alle resistenze che ancora sussistono nella burocrazia, però, dobbiamo passare dalla moral suasion all'imposizione. Il protocollo informatico nell'amministrazione pubblica diventerà obbligatorio, e per chi ne rifiuterà l'applicazione provvederemo alla nomina di commissari ad acta».

Inoltre Nicolais è convinto della necessità di un approccio sistemico per l'efficacia e l'efficienza nella pubblica amministrazione: «ogni azione sarà valutata sia in termini qualitativi sia quantitativi - spiega - e i cittadini saranno chiamati a dare la loro valutazione del servizio ricevuto».