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Unità: Noi, quelli senza paura

L’abbiamo letta e riletta, in questi giorni, la “profezia” di Calamandrei che accompagna la protesta di genitori e bambini, ricercatori universitari e professori di scuola, degli studenti

30/10/2008
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l'Unità

Concita De GregorioL’abbiamo letta e riletta, in questi giorni, la “profezia” di Calamandrei che accompagna la protesta di genitori e bambini, ricercatori universitari e professori di scuola, degli studenti. L’abbiamo riscritta su carta a quadretti, oggi, in prima pagina perché è proprio come un dettato da mandare a memoria. Il compito di oggi, come fosse una poesia. Meno male che nel 1950 c’era chi diceva con parole così nitide quel che vogliamo dire oggi, e non c’è molto da aggiungere. Ieri mattina sono stata al Senato in mezzo a chi manifestava. Claudia Di Cave, professoressa di latino e greco al liceo Virgilio di Roma, mi ha detto “c’è una totale mancanza di ascolto, è per questo che anche noi siamo tornati in piazza dopo tanti anni. C’è una sordità che fa temere l’autoritarismo”.

C’erano studenti di destra e di sinistra, hanno anche fatto a botte come vi riferiscono le nostre cronache, poi c’era una moltitudine di studenti senza insegne, quelli di Medicina venuti in camice bianco e in bicicletta: “Siamo contro la ricerca privata perché se è privata è controllata”, mi ha detto Margherita che frequenta il quarto anno al Sant’Andrea. C’erano Maria Pia Garavaglia che distribuiva biglietti, Pancho Pardi che si issava in piedi sulle fioriere, Lino Jannuzzi che guardava lo spettacolo dalle finestre di casa. C’erano quelli del “Norcia” e quelli dello “Stendhal”. Moltissime ragazze, quasi tutte. Non può sfuggire a chi osserva che il movimento degli studenti è a prevalenza femminile. Ne parla oggi per noi la scrittrice Simona Vinci, parte dalla foto di una ragazza: “Bella, normale. Giovane, determinata. Una femmina, sì, ma si vede benissimo che non ha paura”. Le ragazze non hanno più paura. Valentina Grazzini intervista oggi Sabina Guzzanti: parla di libertà ai tempi nostri. Mi verrebbe voglia di raccontarvi qui delle centinaia – davvero, centinaia – di messaggi che abbiamo ricevuto sul tema della libertà, dei nostri tempi e delle donne a proposito della scomposta invettiva del ministro La Russa contro di noi. Il Corriere della Sera e il Foglio ne hanno riferito. Risponde la cronaca del giorno, in cui Federica Fantozzi ci racconta dell’apertura di un fascicolo a suo carico da parte del tribunale del ministri per “apologia di fascismo”. Grazie ai lettori, comunque e sempre, soprattutto per le analisi sullo “spirito del tempo” con cui accompagnano le loro osservazioni. Anche noi, come quella ragazza della foto, non abbiamo paura e siamo in tanti.

Torno al Filo rosso. Inauguriamo una serie di incontri politici, oggi, in cui le domande sono le vostre insieme a quelle di tutta la redazione. Walter Veltroni risponde ai quesiti arrivati via mail, l’integrale è sull’on line una sintesi nelle pagine centrali. Parla molto di scuola, anche: abbiamo bisogno di proposte concrete e non solo di interdizione, ci dicevamo ieri. Gesti, fatti. Nicola Zingaretti annuncia nel Forum che disubbidirà alle norme che impongono tagli all’istruzione. E’ una strada. L’altra è il referendum, ma ci vuole tempo. Vedremo. Se ne avete, oggi, di tempo, leggete l’inedito di Jonathan Coe, nelle pagine di cultura. Cinque minuti d’aria. Poi in piazza, con Calamandrei. Tranquilli che comunque vada sarà stato un bel giorno, e pazienza se piove.