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Unità-Paura e ferite di un giorno da ricordare

Paura e ferite di un giorno da ricordare Marco Guarella Mattina. Tutto fila liscio fino alle tredici, quando incomincia l'annunciato assedio al Parlamento. In una piccola via a ridosso d...

26/10/2005
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l'Unità

Paura e ferite di un giorno da ricordare

Marco Guarella

Mattina. Tutto fila liscio fino alle tredici, quando incomincia l'annunciato assedio al Parlamento. In una piccola via a ridosso di Sant'Andrea della Valle pochi carabinieri fronteggiano centinaia di studenti, manganelli contro mani alzate e tensione alle stelle quando un blindato per due volte preme il cordone degli universitari. Dal blindato un carabiniere in piena agitazione punta punta i lacrimogeni verso i ragazzi. Per fortuna viene fermato direttamente dai suoi superiori. La situazione si calma anche grazie all'intervento di alcuni parlamentari, ma poi all'improvviso i rinforzi della Celere: botte immediate per tutti. Un ragazzo, nel tentativo di proteggere la parlamentare Elettra Deiana, caduta a terra, si ritrova con la testa rotta e pieno di sangue sulla camicia. Io stesso vengo colpito al capo da una manganellata. Ma non finisce qui perché, una volta a terra, mi arriva pure un calcio al "basso ventre".
Pomeriggio. A Piazza Colonna subiamo una carica improvvisa e feroce che si sviluppa contro la coda del piccolo spezzone studentesco, schiacciando centinaia di persone sotto la Galleria Colonna. Giù botte in Via del Corso e fin sotto i portici, anche con la "consueta" modalità del manganello impugnato al contrario. Rimangono feriti molti universitari, ma anche giornalisti, fotografi e semplici passanti. Tutti riportano ferite alla schiena o alla testa, segno di una carica effettuata freddamente, alle spalle.
Sera. Università La Sapienza. La Facoltà di Scienze Politiche assomiglia ad un ospedale da campo: alcuni tra i ragazzi che qui si sono dati appuntamento dopo la manifestazione hanno contusioni e segni delle manganellate sulla schiena e sul collo. Brutta la conta dei feriti, cinque all'ospedale, altri - per timore di ulteriori noie - medicati privatamente.