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uNITà-Professori incatenati: così la scuola va a pezzi

La clamorosa protesta dei docenti del "Levi" sulla 554 Professori incatenati: così la scuola va a pezzi Incatenati sulla 554 per dire no alla riforma Moratti. La nuova organizzazione ...

19/03/2005
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l'Unità

La clamorosa protesta dei docenti del "Levi" sulla 554
Professori incatenati: così la scuola va a pezzi
Incatenati sulla 554 per dire no alla riforma Moratti. La nuova organizzazione della scuola rischia di eliminare materie, classi e cattedre negli istituti superiori di Pitz'e Serra. Questo l'allarme che hanno voluto lanciare ieri mattina diversi insegnanti dell'istituto tecnico commerciale "Primo Levi", sostenuti da qualche collega di Villaputzu delle Industriali "Giua", che hanno deciso di tenere una manifestazione separata da quella in corso sempre ieri mattina a Cagliari: niente sigle sindacali, tanto meno bandiere politiche, ma soltanto un grosso striscione con il "no" a caratteri cubitali rivolto al ministro dell'Istruzione Letizia Moratti. Verso le dieci si sono appostati nell'incrocio di Pitz'e Serra con tanto di banchi, sedie e volantini che ritraevano un professore dentro un cassonetto della nettezza urbana. "Questa riforma", accusano, "è pronta a scaricare almeno 100 mila insegnanti in tutta Italia. Sarà la conseguenza della riduzione delle ore di lezione che colpiranno soprattutto le materie tecniche e i laboratori, strumenti indispensabili per dare una formazione specialistica ai nostri ragazzi". I più preoccupati sono gli insegnanti degli attuali istituti tecnici che, con la riforma Moratti, verranno sostituiti dai nuovi licei economici. "Negli ultimi anni", spiega Efisio Pisano, insegnante di Lettere, "il "Levi" è andato in controtendenza rispetto alla diminuzione di iscritti che si è verificata un po' in tutti gli istituti superiori". Sono a rischio le ore di lezione di inglese. "Dalle attuali 4 passeranno a 2 alla settimana", contesta Stefania Camba docente di lingua straniera: "Non basteranno nemmeno per interrogare tutti i ragazzi, figuriamoci per insegnare la materia. Le famose 3 "i" inglese, informatica e impresa non si sa che fine abbiano fatto con questa riforma". Limitazioni che a Pitz'e Serra metterebbe a rischio l'indirizzo turistico. "Un indirizzo molto apprezzato", prosegue. "In un territorio come il nostro è una valida opportunità per il futuro dei ragazzi. I motivi di questo disegno disastroso sono difficili da comprendere: gli unici risultati della riforma potranno essere i tagli alle spese per la formazione dei ragazzi, un appiattimento culturale e grandi vantaggi per le scuole private. Chi se lo potrà permettere manderà i propri figli a frequentare corsi di inglese o d'informatica fuori dall'orario scolastico. In compenso i ragazzi che hanno scelto il Levi per le sue discipline tecniche saranno costretti a seguire le lezioni di filosofia". Stessa situazione per i laboratori di computer, fiore all'occhiello dell'offerta formativa del tecnico commerciale di Pitz'e Serra. "Il Levi ha una decina di classi nell'indirizzo programmatori", dice Antonio Casini, professore di informatica. "Con la riforma Moratti dovranno sparire. Non solo: sarà difficile per i ragazzi, costretti a scegliere a 14 anni il corso di studi, poter cambiare scuola. C'è un abisso con le materie previste per la formazione professionale. Sono più preoccupato come genitore che non come insegnante". Le proteste si ampliano anche ad altre discipline. "L'educazione fisica", lamenta un'insegnante di ginnastica, "passerà da due ore settimanali a una. Da una parte il ministro della Salute si batte contro l'obesità, dall'altra la collega dell'Istruzione taglia le gambe a un'attività in grado di insegnare ai ragazzi l'importanza dell'educazione fisica. Soltanto l'insegnamento della religione non viene toccata". Problemi minori, invece, per i licei classico e scientifico che, assieme alle scienze sociali, sono i tre indirizzi del Brotzu, sempre a Pitz'e Serra. "Non ci sono grossi cambiamenti", aggiungono gli insegnanti, "ma è tutto il sistema scolastico ad essere a rischio. Per questo motivo nei prossimi giorni siamo pronti a nuove iniziative per far conoscere alle famiglie dei nostri ragazzi quali saranno le conseguenze della riforma Moratti anche sulle scuole quartesi". Giovanni Manca di Nissa

19/03/2005