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Unità-Quei professori che disobbediscono

Quei professori che disobbediscono Fabio Luppino Se un miracolo alla fine riuscirà a fare il governo Berlusconi sarà quello di aver reso l'Italia più ignorante (ma si sta attrezzando,...

27/05/2004
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l'Unità

Quei professori che disobbediscono

Fabio Luppino

Se un miracolo alla fine riuscirà a fare il governo Berlusconi sarà quello di aver reso l'Italia più ignorante (ma si sta attrezzando, riuscendovi, anche a renderla più povera, più insicura, più agibile per chi è già privilegiato, più triste). La riforma Moratti sta dando una bella mano all'obiettivo. Del resto, lo stesso premier fa pubblico sfoggio di ignoranza (nel senso di colui che ignora) nei vertici internazionali. A Pratica di Mare riferendosi ai fondatori di Roma parlò di Romolo e Remolo; a Praga confuse Carlo V con Carlo IV; qualche giorno fa a Washington esibendosi in inglese descrisse la bandiera americana a "strip and stripes".
Che bella figura. Quella che, non c'è dubbio, rischierebbero di fare i futuri scolari con le ore di lingua dimezzate e i corsi (o meglio, i percorsi) di storia e grammatica immaginati dagli strateghi del ministero della Pubblica Istruzione, i veri maghi della riforma. Imparare la storia saltabeccando qua e là, fare l'intera terza elementare, ad esempio, alle prese con palafitte ed ere glaciali, e basta. Ma, si badi bene, non rimettendoci più mano negli anni a venire. Così con l'analisi grammaticale, per la quale si prevede una toccata e fuga alle elementari. Poi, chi sa va e chi non sa ha perso il treno. Come se la capacità di apprendimento a 8 e 12 anni sia la stessa. E sarebbe bello sapere se con programmi così strambi e contradditori ci sia un Follini pronto a sfidare il suo elettorato e dire, "Io c'entro". Ma andiamo...
C'è però chi dice no. In questi giorni parte dei professori che sta adottando i libri di testo per il prossimo anno sta facendo resistenza alla riforma Moratti. In altri termini, rispettando la forma, scelgono sussidiari tradizionali, capaci di garantire un percorso formativo omogeneo in tutte le materie. Stanno, sostanzialmente, disobbedendo (parola guardata con timore anche da parte della sinistra). Una disobbedienza civile che, al momento, appare come unico argine all'incedere sinistro della riforma, che toglierà a tutti la certezza di una scuola realmente formativa. Si sveglino quei genitori che hanno iscritto i propri figli senza curarsi della scelta delle ore opzionali, e sono molti. Quelle sei ore in più sono l'unica garanzia che nei percorsi d'apprendimento manchi il meno possibile.