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Unità-Quel testo antisemita va ritirato dall'Università"

"Quel testo antisemita va ritirato dall'Università" Bufera a Cagliari per il volumetto violentemente antiebraico adottato all'Ateneo. Il preside: non sarà diffuso Davide Madeddu C...

23/01/2005
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l'Unità

"Quel testo antisemita va ritirato dall'Università"

Bufera a Cagliari per il volumetto violentemente antiebraico adottato all'Ateneo. Il preside: non sarà diffuso

Davide Madeddu

CAGLIARI Gli ebrei nelle camere a gas? Giusto.. Quindi meglio inserirlo anche in un libro destinato agli studenti. A quelli che, per essere precisi, dovranno dare un esame universitario. E infatti, a scrivere che "è giusto dichiararsi antisemiti nei confronti degli ebrei credenti, né ci si può dolere del fatto che questi siano finiti nelle camere a gas naziste" non è un signore qualunque ma Pietro Melis, docente alla facolta di Scienze della Formazione all'università di Cagliari.

Scontro

tra culture. Frasi che il professore, famoso negli anni novanta per essersi candidato con la Lega in Sardegna, ha scritto in un libro indicato agli studenti che devono sostenere l'esame di Storia della Filosofia. Parole che, come dice ai giornalisti, devono essere considerate "una provocazione", ma hanno l'effetto di un terremoto proprio all'interno dell'università. Il saggio, che si intitola Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'Occidente e il diritto naturale è inserito in una pubblicazione dell'Università: Annali di Scienze della Formazione. Non pubbicazione qualunque ma lavoro ufficiale che ha il cosiddetto sigillo accademico. Testo importante e indispensabile, soprattutto se si deve preparare l'esame con il prof (che dice: "mai nessuno studente si è lamentato"), ufficiale dove si legge, (a pagina 13) che "il cosiddetto tempio ebraico era in realtà un grande mattatoio, dove i cosiddetti sacerdoti cospargevano continuamente l'altare del sangue degli animali ancora vivi". Premessa che si trasforma in un vero e proprio trampolino da cui lanciarsi nelle altre considerazioni. Quelle più pesanti. Quelle secondo cui (a parere del professor Melis) sarebbe lecito l'antisemitismo e non ci si potrebbe dolere delle camere a gas.
Anonimi. Il caso è scoppiato perché il volume, accompagnato da una lettera anonima piena di insulti verso il popolo ebreo che iniziava con un significativo: "Maledetti Ebrei...", è stato inviato al rabbino capo della Comunità di Roma, Riccardo Di Segni. Il quale immediatamente ha inviato una dura lettera chiedendo le scuse dell'università al suo rettore Pasquale Mistretta. È dunque caso nazionale che riunisce studenti e rappresentanti delle istituzioni, parlamentari compresi. Non lesina critiche, anche accese Francesco Cossiga che subito fa sapere: "Non mi preoccupano tanto le autentiche sciocchezze dette da certo professor Pietro Melis in materia di antisemitismo e aggravate da quelle parole, ancor più sciocche, portate a sua difesa. Quello che mi preoccupa è che questo Pietro Melis continui ad essere docente di Filosofia nell'Ateneo Cagliaritano. È un segno inequivocabile della grande decadenza del nostro insegnamento superiore".

Studenti arrabbiati. Non sono teneri neppure gli studenti che chiedono la sospensione del docente e la censura dei testi. Per la precisione, a chiedere la "sospensione dall'insegnamento" di Pietro Melis snono Fabiola Nucifora e Giuseppe Frau, rappresentanti della lista "Università per gli studenti". Il "Collettivo per gli studenti a sinistra" chiede invece , oltre certe posizioni, la censura: "Non è ammissibile - dice Valeria Deplano - che l'Università dia spazio a posizioni naziste: la democrazia arriva fino a un certo punto, oltre quel limite è giusto censurare".
Rivoluzione in nome del rispetto che non si ferma e coinvolge anche gli altri docenti. Sono proprio i responsabili degli altri dipartimenti a condannare l'uscita di Melis, rimarcando la volontà di "impegnarsi per la diffusione della conoscenza storica del nazismo, del fascismo e della Shoah". E tra i presidi dei dipartimenti c'è anche chi come Alberto Granese, capo della Facoltà di scienze della Formazione, ha fermato la diffusione nelle biblioteche italiane di un quaderno edito dall'ateneo con un sunto del pensiero di Melis. Non solo, dopo aver inviato una relazione al rettore Pasquale Mistretta, ha spedito una lunga lettera al rabbino Riccardo Di Segni.
Terremoto politico istituzionale che però non impensierisce Pietro Melis che affida il suo pensiero a un comunicato. "Non posso essere considerato un filonazista se non dai disonesti o dagli imbecilli - scrive -. Se gli animali non hanno diritto ad un rispetto, non lo possono pretendere neppure gli uomini, perché abbiamo la stessa origine cellulare. Conseguentemente non si può pretendere, come pretendono gli ebrei credenti e gli islamici (che metto insieme), di far soffrire inutilmente gli animali nei mattatoi con la scusa delle regole religiose".
Domani mattina, intanto, un ebreo cagliaritano presenterà un esposto alla Procura della repubblica accompagnato da una serie di firme di altri cittadini, mentre del caso si occuperanno anche gli studenti che annunciano iniziative di protesta e i parlamentari. La protesta continua.


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