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Unità-Rapporto sui diritti dei bambini: Italia ultima in Europa

Rapporto sui diritti dei bambini: Italia ultima in Europa di red L'Italia, con il 16,6%, ha il più alto livello di privazione infantile d'Europa. Insomma, un'altra maglia nera e questa volta...

28/05/2005
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l'Unità

Rapporto sui diritti dei bambini: Italia ultima in Europa
di red

L'Italia, con il 16,6%, ha il più alto livello di privazione infantile d'Europa. Insomma, un'altra maglia nera e questa volta riguarda come vengono trattati i bambini nel nostro paese. È il triste bilancio sull'attuazione della Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, ratificata dal nostro paese 14 anni fa, messo a punto da un gruppo di lavoro composto da 34 organismi del terzo settore, coordinato da Save the children. Molti sono i punti dolenti, le situazioni di disagio che si aggiungono: dai bambini zingari, per i quali sono pochissimi gli interventi di recupero scolastico, per i piccoli immigrati di seconda generazione, per i disabili e per gli interventi peggiorativi sul piano educativo dovuti alla riforma Moratti.

I progressi rintracciabili nella nostra legislazione per i più piccoli - dicono i ricercatori - riguardano l'istituzione in quattro regioni del difensore pubblico per l'infanzia e l'impegno ad istituire un garante nazionale. Positivo è anche giudicato sia il Fondo nazionale triennale costituito dal 1998 sia l'inserimento dei ragazzi disabili nelle scuole statali. Poco, quasi nulla a che vedere con le politice del governo Berlusconi, dunque. A questo riguardo, "i risultati conseguiti mostrano livelli altissimi di inserimento. In Italia gli alunni con disabilità sono quasi tutti integrati nelle scuole con i coetanei non disabili". Buona è considerata anche la valutazione della legge contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia e del turismo sessuale a danno dei minori (la 269/98), "riconosciuta universalmente come best practice".

Esiste invece una lunga lista delle "inadempienze" nella tutela dei minori italiani. Per esempio, in ambito della giustizia minorile, per la mancata riforma sulle modalità di esecuzione delle pene attribuite ai minori. Sarebbe necessario, per il rapporto, modificare la legge in modo da consentire a tutti i bambini e alle madri detenute di scontare la pena in un luogo diverso come anche modificare la legge Bossi-Fini per dare la possibilità sempre alle madri detenute straniere, al termine della pena detentiva, di ottenere la revoca dell'espulsione automatica, qualora abbiano compiuto un percorso di risocializzazione positivo ed aver inserito i loro figli in un percorso scolastico.

"Appare evidente - afferma il rapporto - che i minori nel nostro ordinamento non vengono pienamente riconosciuti come 'soggetti portatori di dirittì come indica la Convenzione dell'Onu: manca una normativa organica che disciplini le ipotesi di intervento e di ascolto del minore nei procedimenti giudiziari ed amministrativi che lo riguardino".

Critiche riguardano anche l'assenza, nella riforma scolastica, di riferimenti a categorie di minori svantaggiati (come stranieri, rom, adottati, minoranze etniche) e il superamento, nella legge sull'adozione e l'affidamento, del degli istituti entro il 31 dicembre 2006 che non prevede una precisa "azione di radicale conversione di approccio e filosofia dei servizi ai minori". Il rapporto segnala, fra l'altro, la carenza di politiche per l'integrazione per i bambini poveri e i rom.

Fra gli organismi che hanno redatto il rapporto c'è la Caritas, Unicef, Amnesty International, Arciragazzi, Gruppo Abele, Terre des hommes.