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Unità: Ricerca, proviamo a crederci

Lettere

13/03/2008
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l'Unità

Caro Direttore,
abbiamo letto con interesse l’articolo che Pietro Greco ha dedicato ai temi della ricerca e dell’innovazione sulle pagine del vostro giornale. Salutiamo sempre con grande piacere la scelta dei media di dare spazio a questi temi fondamentali per il Paese e, purtroppo, troppo spesso assenti.
Le scriviamo, tuttavia, perché l’articolo pubblicato sul suo giornale, che fa riferimento alla attività da noi svolta negli ultimi anni come Vice Presidenti di Confindustria, rispettivamente per la Ricerca e l’Innovazione e per l’Education, non interpreta con esattezza il nostro pensiero e vorremmo fornire alcune precisazioni. In questi quattro anni, abbiamo cercato di affermare nel Paese un messaggio culturalmente nuovo e basilare per partecipare appieno ai processi di crescita nell’economia della conoscenza. La direzione è proprio quella di Lisbona: l’economia fondata sulla conoscenza è l’unica strada che può garantire al Paese sviluppo, crescita sociale, redditi maggiori. Per questo dobbiamo qualificare le nostre scuole e le nostre università, partendo dai primissimi anni. Per questo ci battiamo per maggiori investimenti nel capitale umano da parte dello Stato e delle imprese.
Il principale messaggio che abbiamo lanciato è proprio quello dell’Innovazione a 360 gradi, che significa che non ci si deve solo limitare alla innovazione basata sulla ricerca scientifica e tecnologica mirata al miglioramento di prodotto o processo - i primi 180 gradi - ma che, anzi, l’innovazione debba riguardare tutti gli ambiti operativi dell’impresa, quindi coinvolgendo pesantemente l’organizzazione, la qualità totale, il rapporto con fornitori e clienti, il rapporto con l’ambiente, le nuove tecnologie digitali, il necessario percorso di inserimento nei mercati internazionali.
Può essere interessante sapere che da una recente analisi del nostro Centro Studi emerge che tra le circa 1500 piccole e medie imprese il cui fatturato è più che raddoppiato tra il 2001 e il 2005, non sono presenti solo i settori high tech, ma quasi tutti i settori dell’economia. Ciò che caratterizza molte di queste imprese non è solo una brillante innovazione di prodotto, ma la continua ricerca di efficienza, di nuovi mercati, di opportunità di aumentare la propria competitività. È a questa continua tensione verso il miglioramento e verso l’innovazione che ci riferiamo quando parliamo di una “nuova imprenditorialità” che si sta diffondendo in gran parte nel Paese. I dati sulle nostre esportazioni lo dimostrano. Nonostante la penalizzazione dell’euro forte, le nostre imprese sono riuscite a migliorare i propri prodotti e ad affermarsi sui mercati emergenti, così come su quelli avanzati. Si tratta di un atteggiamento culturale che non può riguardare solo l’imprenditore o il manager, ma deve necessariamente coinvolgere tutti i lavoratori dell'azienda, la cui professionalità deve essere sistematicamente migliorata con un processo di formazione continua. Per questo abbiamo dato molta importanza al capitale umano, come motore principale di questa innovazione.
Non a caso, molti dei relatori intervenuti alla Giornata della Ricerca e dell’Innovazione del 6 marzo scorso, hanno concordato che la cultura dell'innovazione parte già dai primi anni del percorso formativo della scuola.
In questi anni, abbiamo girato l’Italia per ripetere a migliaia di piccole e medie imprese che il loro futuro passa inevitabilmente attraverso l’Innovazione a 360 gradi. Abbiamo anche evidenziato, però, come, oggi più che mai, l’innovazione non possa fermarsi ai cancelli dell’impresa, ma debba allargarsi a comprendere tutto il territorio. Per questo è necessario intervenire con scelte di policy efficaci che creino un ambiente favorevole agli investimenti in ricerca ed innovazione e che intervengano ad innovare anche la Pubblica Amministrazione e il settore pubblico nel suo complesso.
Le misure adottate nelle ultime due Leggi Finanziarie hanno finalmente posto le basi per un’accelerazione della ricerca e dell’innovazione nelle nostre imprese. La piattaforma adottata nella Finanziaria 2008 che include criteri e misure innovative per l’Italia è un’ottima base su cui i prossimi governi devono costruire per dare all’Italia un’efficace politica per la ricerca ed innovazione. Anche il sistema finanziario ha iniziato a reagire alle nuove esigenze della competitività globale. Ora è necessario che anche la Pubblica Amministrazione faccia la sua parte, diventando un partner delle aziende che vogliono crescere ed innovare e non più un ostacolo.
Si tratta di fare un vero e proprio salto culturale. Molte imprese lo stanno già facendo e credo che anche con il giusto supporto dei mezzi di comunicazioni si potrà contribuire a diffondere questa cultura in tutto il Paese.

Pasquale Pistorio
Vice Presidente Confindustria per la Ricerca e l’Innovazione

Gianfelice Rocca
Vice Presidente Confindustria per l’Education