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Unità-Riforma dell'università, il governo resta solo

Riforma dell'università, il governo resta solo In Senato votano a suon di fiducia, l'opposizione lascia l'Aula: "È l'omicidio degli atenei" Nemmeno un no per la riforma dell'Universit?...

30/09/2005
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l'Unità

Riforma dell'università, il governo resta solo

In Senato votano a suon di fiducia, l'opposizione lascia l'Aula: "È l'omicidio degli atenei"

Nemmeno un no per la riforma dell'Università voluta dal ministro Moratti: al momento del voto - come si ricorderà il governo aveva posto la fiducia - l'opposizione ieri ha abbandonato l'aula. Così il risultato è stato di 160 favorevoli e 7 contrari. Moratti comunque ha difeso a spada tratta il suo operato. Le ha immediatamente risposto Gavino Angius, presidente dei senatori Ds: "Vorremmo capire di quali privilegi parla Moratti, quando dice che il suo provvedimento sullo stato giuridico dei docenti è contrastato perchè tocca i privilegi di qualcuno. Forse si riferisce al privilegio dei giovani ricercatori ad avere un'assunzione e un futuro nell'università, perchè questo è un diritto che la Destra ha cancellato". "La verità è che chi protesta oggi, e cioè tutti i rettori, i ricercatori, i sindacati, le forze politiche dell'opposizione - spiega Angius - sono tutti coloro che in questi mesi hanno cercato un confronto con il ministro e sono rimasti inascoltati, e che sono preoccupati per i danni che questo provvedimento recherà ai nostri atenei. La prima conseguenza è che per gli attuali 22 mila ricercatori, che fanno ricerca e insegnano, e per i giovani che vorranno seguire questa strada, il provvedimento Moratti prospetta un futuro di precariato assoluto. La verità è che il ministro Moratti dice solo falsità. Come quella che gli strumenti finanziari per questa riforma sarebbero previsti in altri provvedimenti. Non è vero, si tratta di una presupposta riforma a costi zero, cosa ovviamente impossibile".
Il capogruppo della Margherita, Willer Bordon, ha parlato di legge "orrenda" che il centrosinistra eliminerà al più presto, appena arrivato al governo. "Il centrosinistra - ha spiega Bordon - si è rifiutato di prendere parte a questo atto di grave offesa per l'università italiana". Anche i Verdi sono scesi in campo con il capogruppo Stefano Boco il quale ha difeso la scelta di non partecipare al voto di fiducia: "Non abbiamo voluto renderci complici di questo omicidio degli atenei italiani e dei nostri ricercatori". Per Tommaso Sodano di Rifondazione Comunista "è scandaloso il trattamento che il governo sta riservando al sistema universitario italiano. La maggioranza riesce a scontentare tutti: le istituzioni, i destinatari della legge e anche se stessa.
"Moratti ha tolto ogni speranza ai giovani destinandoli al precariato assoluto. Una volta al Governo - dicono i senatori della Quercia - la nostra priorità saranno proprio i giovani ricercatori che intendono fare ricerca e insegnare all'università". Intendiamo proporre un programma decennale per assumere 2.000 giovani ricercatori all'anno, selezionati con procedure rigorose, affermano ancora i senatori Ds della commissione Istruzione Maria Chiara Acciarini, Luciano Modica, Fulvio Tessitore, Vittoria Franco, Maria Grazia Pagano .
Ora, la parola passa all'assemblea di Montecitorio.