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Unità-Riforma Moratti, chi non ci sta viene schedato

Circolare del Miur per richiamare all'utilizzo dei manuali riveduti e corretti. I sindacati ricorrono al Tar del Lazio: "Atto illegittimo" Riforma Moratti, chi non ci sta viene schedato St...

01/06/2004
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l'Unità

Circolare del Miur per richiamare all'utilizzo dei manuali riveduti e corretti. I sindacati ricorrono al Tar del Lazio: "Atto illegittimo"

Riforma Moratti, chi non ci sta viene schedato

Stretta sulla scuola, si devono segnalare i casi in cui non si adottano i libri di testo "riformati"

Chiara Martelli

ROMA Ancora una stretta sul versante istruzione. Con poche righe di una circolare tutt'altro che noiosa, appena 15 righe, direttore generale del Miur, Silvio Criscuoli, ha richiamato all'ordine i collegi docenti di tutt'Italia. Ricordando ad ognuno che la questione libri di testo è chiusa. Chiusa dalle indicazioni nazionali allegate al decreto legislativo numero 59. Chiusa poiché i libri ammessi alla scuola Moratti saranno solo quelli riformati. Quelli in cui la storia antica si studierà nell'ultimo biennio della primaria, quelli il cui sussidiario dei linguaggi apparirà all'improvviso in quarta classe.

Un altro inedito. I vertici di viale Trastevere hanno, così, riaggiustato la partita all'ultimo minuto. Data: ventiquattro maggio. Con un colpo che chiarisce sbrigativamente come le indicazioni nazionali siano i nuovi programmi. Programmi "deliberati" per decreto legge. Programmi che si impongono in barba all'autonomia scolastica e alla libertà d'insegnamento che sopravviverà solo a condizione che sia "coerente ai nuovi piani di studio". "È la prima volta nella storia del paese che accade una cosa simile - afferma dalla Montecitorio la diessina Alba Sasso - Il gruppo della Commissione cultura alla Camera intende pertanto presentare una risoluzione perchè il ministro chiarisca la vicenda confusa e contraddittoria dei libri di testo".

Riga per riga Ai "collegi disobbedienti" che da nord a sud avevano approvato, quasi all'unanimità, mozioni volte a non procedere all'adozione delle nuove edizioni in commercio rimane, come unica via d'uscita, il ricorso all'adozione alternativa. Ovviamente praticabile, ma vincolata alla disponibilità dei volumi e al costo della dotazione libraria che "in ogni caso - precisa in una nota Criscuoli - non potrà eccedere gli importi previsti dal decreto dirigenziale del 12 maggio 2004". Il decreto lampo. Uscito dal Ministero non appena si diffuse la notizia che alcune case editrici avevano dato la propria disponibilità a vendere i libri dell'anno precedente. In quattro pagine si dettano regole precise. Millimetriche. Una sorta di Abc dell'editoria scolastica. Che oltre a stabilire i prezzi di copertina suddivide il carico di studio dei ragazzi individuando, per ciascuna materia nonché classe, il numero di pagine esatte da stampare. Trentadue per quello di religione che diventa di 128 in terza. Trentadue per quello d'inglese che arriva ad 80 in quinta. "La Moratti tenta ancora una volta di semplificare le regole a suo favore - afferma Piera Capitelli rappresentante Ds in commissione cultura di Montecitorio - E lo fa con un'operazione scorretta. Dettando programmi per decreto e non per regolamento. Eludendo i passaggi parlamentari e le verifiche della Corte dei Conti. Da tutto ciò emergono le sue intenzioni, centralistiche e autoritarie".

Le liste dei disobbedienti Il testo arrivato ai direttori generali degli uffici scolastici regionali si è imposto come un diktat a cui han fatto seguito conferenze di servizio, telefonate e note riservate che invitavano i dirigenti degli istituti ad impugnare le delibere dei collegi docenti non conformi. È accaduto in Emilia Romagna dove il direttore generale, Lucrezia Stellacci, "al fine di assicurare la puntuale osservanza delle disposizioni della circolare, richiama la responsabilità del dirigente scolastico alla vigilanza sul regolare espletamento delle funzioni attribuite ai collegi docenti circa l'adozione dei libri di testo e sulla legittimità degli atti deliberati". È accaduto in Piemonte. Dove il direttore generale Andreoli ha apposto la firma in una nota riservata affinchè siano segnalati all'amministrazione eventuali comportamenti difformi delle singole scuole rispetto all'adozione dei libri di testo.
Intanto i sindacati confederali di Cgil Cisl e Uil hanno dato mandato ai propri legali e impugnato difronte al Tar del Lazio sia la circolare n. 38 che le note successive in riferimento all'adozione dei libri di testo. "Ledono un principio costituzionale garantito dalla libertà di insegnamento - afferma dalla Cgil Enrico Panini,- che non deve essere ne limitato né in nessun modo compromesso da atti uniaterali di natura ministeriale".