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Unità-Roma- Paolo Camardella (Cgil Scuola) scommette col ministro

Senza insegnanti, senza aula, senza scuola E Paolo Camardella (Cgil Scuola) scommette col ministro dalla prima È capitato, ancora, che nelle scuole di Ronciglione e San Lorenzo, nel vite...

17/09/2004
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l'Unità

Senza insegnanti,
senza aula, senza scuola

E Paolo Camardella (Cgil Scuola) scommette col ministro

dalla prima
È capitato, ancora, che nelle scuole di Ronciglione e San Lorenzo, nel viterbese, sia stato il cattivo tempo a tenere lontani gli alunni dalle loro rispettive classi.
Paolo Camardella, segretario della Cgil Scuola di Roma Est, propone nel merito una scommessa con il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti che nelle scorse settimane aveva affermato che tutto andava perfettamente e che il primo giorno di scuola non ci sarebbero stati problemi: "Scommetto il mio stipendio contro le sue prebende di ministro che nessuna delle 134 scuole di Roma Est è a posto per iniziare l'anno scolastico". E fa l'esempio del centoventesimo circolo didattico costretto a rinunciare alle lezioni pomeridiane per mancanza di docenti, della strutturale mancanza di bidelli e insegnanti, soprattutto di quelli di sostegno, che fanno le nostre scuole (non solo quelle di Roma) più povere. Il sindaco di Roma Walter Veltroni, che assieme all'assessore alle Politiche per la Scuola Maria Coscia ha inaugurato l'anno scolastico alla media "Domenico Savio" ha augurato "che intorno a noi ci sia allegria e serenità a causa delle cose cupe che vediamo in tv e che non vorremmo vedere". Il Prefetto Serra, che si è recato per l'occasione alla media statale Pavoni di via Policastro,a Torpignattara, istituto frequentato per il 20% da bambini stranieri, ha detto che quei ragazzini sono la prova che "c'è qualcosa di buono nella pazzia generale che stiamo vivendo. Dovete però anche sapere che le forze dell'ordine sono vostri amici e che vi possono aiutare quando voi avete dei problemi". Ed è senz'altro vero. Eppure il primo giorno di scuola è stato anche il minuto di silenzio in ricordo della tragedia di Beslan, e quel "cambiamento", probabilmente anche triste, di vedere i carabinieri (anche se "di quartiere") davanti alla scuole. Un segnale di "sicurezza" che serve a scongiurare gli spettri Osseti, ma che ci rimanda un'immagine da trincea metropolitana che non si addice al giorno. Non si addiceva, almeno.
Eduardo Di Blasi