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Unità-Sarà un autunno nero Così l'esecutivo protrae l'agonia

Il responsabile economico Cgil: l'avevamo previsto Sarà un autunno nero Così l'esecutivo protrae l'agonia di Felicia Masocco / Roma BENIAMINO LAPADULA "I giudizi delle agenz...

09/08/2005
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l'Unità

Il responsabile economico Cgil: l'avevamo previsto

Sarà un autunno nero Così l'esecutivo protrae l'agonia

di Felicia Masocco / Roma

BENIAMINO LAPADULA

"I giudizi delle agenzie di rating peggiorano e di fronte ad una manovra di finanza pubblica pre-elettorale è fortissimo il rischio che peggiori anche il rating sul debito pubblico". Il responsabile economico della Cgil Beniamino Lapadula mette insieme il "dato negativo sull'economia reale" uscito prepotentemente con il quadro della produzione industriale e la decisione di Standard ' Poor's di declassare il paese.
Per il sindacato questa situazione è una sfida. Come affrontarla?
"È necessario non arrivare al dopo elezioni con una situazione ulterioremente deteriorata. Credo che l'impegno per il sindacato ma anche per l'opposizione debba essere questo. La ripresa autunnale sarà delicatissima e piena di rischi, è evidente che un aumento degli oneri sul debito pubblico legati al peggioramente del rating, ma anche alle reazioni dei mercati finanziari che potrebbero infliggerci un'ulteriore punizione, provocherebbe altri effetti negativi. Il sindacato e le forze di opposizione devono sviluppare una forte iniziativa per impedire che nel semestre che ci separa dalle elezioni la situazione si aggravi".
Un'iniziativa di che tipo?
"Si deve tenere alta la guardia. Non si deve inseguire il governo sul terreno delle spese ma frenare ogni eventuale rincorsa di tipo elettoralistico. Oggi è più importante impedire che si perda il controllo della finanza pubblica che rivendicare misure in alternativa a quelle proposte dal governo. Ci sono poche risorse, vanno tutte impiegate per tentare di rilanciare l'economia. Checchè ne dica Siniscalco, S'P guarda al futuro perché dà per scontato che nel presente non si farà nulla".
Non sarebbe meglio spingere, come fa Pierpaolo Baretta della Cisl, per le elezioni anticipate?
"Certamente più si protrae l'agonia, più aumentano i rischi. Al punto in cui siamo l'ipotesi di anticipare il voto mi sembra però piuttosto astratta".
S'P chiama in causa gli schieramenti, troppe anime nelle coalizioni, troppe incertezze nelle strategie. Condivide?
"Il rischio è presente e per chi guarda con simpatia al centrosinistra non può che far notare la necessità di intensificare il confronto programmatico e trovare convergenze sapendo che non si può solo difendere una linea di risanamento ma occorre tenere insieme risanamento e trasformazione. Il paese ha bisogno di una maggioranza coesa e il centrodestra ha dato prova di essere unito solo sugli interessi del premier e sulle leggi ad personam, sull'economia è stato sempre diviso e ha sperperato le poche risorse disponibili in politiche inique e sbagliate".
E si vede dal crollo della produzione industriale. Un'emergenza ignorata, era inevitabile?
"Assolutamente no, è vero che la crisi viene da lontano ma questo governo non ha preso nessuna misura per fronteggiarla, ha sbagliato drammaticamente linea. Ha pensato che per rilanciare l'economia sarebbe bastato ridurre un po' le imposte e "precarizzare" il mercato del lavoro. Gli ultimi dati, soprattutto sul made in Italy dicono che nessuna delle misure necessarie è stata presa per uscire dal tunnel. E confermano quanto fossero false le parole di Siniscalco per poche settimane fa diceva che la crisi era dietro le spalle".