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Unità: Sciopero scrutini, la Flc-Cgil dice no

La Flc-Cgil prende le distanze dalla sciopero degli scrutini, in programma tra poco più di un mese, proclamato dai Cobas come forma di protesta contro i tagli attuati dal governo nel comparto scuola

11/05/2010
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l'Unità

In una lettera inviata alle strutture provinciali e regionali, il segretario generale, Domenico Pantaleo, sostiene che «l'efficacia dello sciopero degli scrutini è abbastanza marginale: infatti in caso di sciopero il dirigente scolastico è tenuto a riconvocare gli scrutini entro cinque giorni, quindi sostanzialmente la protesta si tradurrebbe in un mero spostamento di date». Il no del sindacato all'inusuale forma di protesta in sede di scrutini di fine anno, limitata dalla legge 146/90 a non oltre due giorni di astensione dal lavoro, ha anche motivazioni di tipo politico: «in questa fase - scrive Pantaleo - abbiamo la necessità di costruire alleanze con tutti i soggetti che si oppongono al progetto di questo governo contro la scuola pubblica, in primo luogo sicuramente con le associazioni studentesche», mentre questa «forma di protesta danneggerebbe in primo luogo» proprio queste due categorie.
Il leader dei lavoratori della conoscenze ritiene, inoltre, un errore indire una mobilitazione coinvolgendo «solo ed esclusivamente il personale docente e solo quello delle classi non terminali» ed escludendo probabilmente anche i «docenti della scuola primaria». La strategia della Flc-Cgil intende invece attuare una protesta contro la politica scolastica imposta dal governo «attraverso una proposta - sottolinea il segretario generale - discussa e condivisa con i tanti che riusciremo a coinvolgere». A tal proposito è stata realizzata «una sorta di road map di iniziative, che ci porterà, in autunno, insieme alla Confederazione, agli stati generali della conoscenza», verso un'azione «di contrasto e proposta che - conclude Pantaleo - dovremo mantenere viva e implementare in corso d'opera».