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Unità-Scuola-Il contratto nonostante la Moratti

di Enrico Panini Il rinnovo contrattuale del comparto scuola avvenuto pochi giorni fa rappresenta un fatto molto significativo. Si tratta del primo contratto del biennio 2004-2005 rinnovato dopo una ...

04/10/2005
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l'Unità

di Enrico Panini
Il rinnovo contrattuale del comparto scuola avvenuto pochi giorni fa rappresenta un fatto molto significativo. Si tratta del primo contratto del biennio 2004-2005 rinnovato dopo una stagione contrassegnata da diversi scioperi e da uno scontro durissimo verso un governo che ha lavorato per impedire i rinnovi e per dirottare verso altri lidi le risorse destinate ai lavoratori le cui retribuzioni sono falcidiate dalle attuali dissennate politiche economiche.
La necessità di chiudere presto e bene, ponendo fin dall'apertura delle trattative come termine il mese di settembre, è stata la condizione che abbiamo imposto con successo.
Abbiamo vissuto una trattativa delicata e complessa svoltasi in tempi relativamente brevi che ha portato ad una chiusura che si è realizzata poco prima della presentazione della Finanziaria. Una chiusura "apripista" che, tenuto conto della situazione generale, avrà un peso politico sulla conclusione degli altri contratti pubblici non solo perché riguarda un milione di lavoratori, cioè la più grande categoria del pubblico impiego, ma anche per le scelte operate in materia salariale che sono andate nella giusta direzione di difendere le retribuzioni tabellari.
Un milione di lavoratori rinnovano il loro contratto e ciò rende di fatto esigibile per tutti l'intesa del 27 maggio fra confederazioni e governo e consente di porre con maggiore forza l'attenzione sul fatto che il governo non prevede nella Finanziaria per il 2006 risorse per il biennio 2006-2007. Il prolungarsi della trattativa avrebbe infatti condizionato la stagione contrattuale, esposto al rischio del rinvio dei contratti ancora aperti oltre a vanificare l'accordo del 27 maggio.
Il governo oggi non può più tentare rinvii surrettizi dei contratti, fatto non scontato fino a poco fa in una situazione politica nella quale il "partito" che vuole l'emarginazione del sindacato tenta sempre di fare sentire la sua voce.
Un contratto biennale quindi non di routine, che non si limita a dare soltanto doverose risposte sul piano del recupero dell'inflazione.
Che poi il ministro Moratti abbia tentato di accreditarsi il merito del risultato (operazione che non le porterà comunque consensi essendo ancora nella mente di ognuno tutti i tentativi di non rinnovare il contratto messi in atto dal governo) non è altro che la conferma che la campagna elettorale è in corso.
La chiusura contrattuale, avvenuta dopo un forcing durato 16 ore, valorizza le attuali regole fra le parti e pone fine ai tanti tentativi del ministro Moratti di ridurre le prerogative contrattuali o di fare incursioni sulle materie. Ricorderanno tanti lettori che per lunghi mesi il ministro ha cercato di imporre, prima nei fatti e poi per via contrattuale, la figura del maestro unico (ribattezzato per l'occasione "tutor") senza riuscirci e senza poterlo fare in queste settimane.
Il rinnovo realizza un incremento medio mensile di 130 euro per i docenti, che si aggiungono a 1.600 euro di arretrati, e di 100 euro medi mensili per ausiliari, tecnici ed amministrativi, ai quali si aggiungono 1.200 euro di arretrati. Il salario fondamentale viene valorizzato, spostando in questa direzione anche risorse fino ad ora destinate alla retribuzione aggiuntiva, tutelando così in misura maggiore i redditi e rafforzando la copertura pensionistica. Una successiva trattativa, nelle prime settimane del 2006, definirà l'utilizzo dello 0,7% strappato al governo dalle confederazioni durante la trattativa del maggio scorso.
La scelta di valorizzare il salario fondamentale riconosce la funzione degli insegnanti e dei lavoratori della scuola che in questi anni hanno tenuto in piedi l'organizzazione della scuola e la sua qualità nonostante le azioni del ministro Moratti.
Il biennio, inoltre, inizia a costruire un processo di valorizzazione dei lavoratori ausiliari e degli assistenti, oggi pesantemente colpiti nei carichi di lavoro e nell'organizzazione stessa dal pesante trasferimento di compiti e di responsabilità operato dall'amministrazione.
Segretario generale Flc-Cgil