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Unità-Scuola, precari contro il ministro Moratti

Scuola, precari contro il ministro Moratti Assemblee e sit-in degli insegnanti in tutte le città per sollecitare il decreto delle immissioni in ruolo di Sonia Renzini/ Firenze RIVOL...

24/06/2005
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l'Unità

Scuola, precari contro il ministro Moratti

Assemblee e sit-in degli insegnanti in tutte le città per sollecitare il decreto delle immissioni in ruolo

di Sonia Renzini/ Firenze

RIVOLTA DEI PRECARI della scuola in Toscana. Con assemblee, raccolte di firme, sit-in e manifestazioni unitarie dei sindacati confederali in tutte le città. Per sollecitare il decreto sulle immissioni in ruolo per i prossimi tre anni. E dire basta a una situa-
zione logorante e inaccettabile che si trascina da anni. Si inizia il 30 giugno con le assemblee di Firenze (scuola elementare Carducci, dalle 9) e Arezzo (presso la sede della Cgil scuola, in via Monte Cervino 24). Seguirà Siena, dove un'assemblea è in programma entro il 10 luglio al circolo Arci di Pontebecchi. Per quello stesso periodo è fissata un'iniziativa analoga anche a Grosseto. A Prato ci sarà un sit-in alla sede del Provveditorato entro la fine del mese. A Livorno e a Massa invece il sit-in si terrà davanti al Csa nel giorno stesso in cui sarà reso noto l'organico di fatto. Altre iniziative sono in fase di preparazione a Lucca, Pistoia, Pisa. È appena l'inizio di una mobilitazione che si concluderà con una manifestazione alla direzione regionale del Provveditorato a Firenze. Con un'adesione che si prevede fin da ora molto massiccia. Non potrebbe essere altrimenti. Su 56.047 lavoratori della scuola, tra 41.543 docenti e 14.504 tra assistenti ammaestrativi, custodi, bibliotecari e tecnici di laboratorio, quello che viene chiamato personale Ata, una grandissima parte è precaria. Precisamente il 30% del personale Ata e il 18% dei docenti. Tradotto in numeri vuol dire che attualmente i lavoratori precari della scuola in Toscana sono 11.828, suddivisi tra 7478 docenti e 4350 del personale Ata.
"Vogliamo sollecitare il ministro sul decreto delle immissioni in ruolo - dice il segretario regionale della Flc Cgil Alessandro Pazzaglia - Siamo già in ritardo, in questo modo è a rischio l'inizio regolare dell'anno scolastico. La nostra richiesta specifica come sindacato è di coprire tutti i posti vacanti". Con particolare riferimento a quelli che spettano al personale Ata, numericamente la categoria più rilevante dal punto di vista del precariato. Ma sul tavolo c'è dell'altro. C'è la questione della retribuzione contributiva e della ricostruzione degli anni di carriera che alcuni settori del governo avevano fatto ventilare di volere ritardare per i nuovi assunti. "Vogliamo che non ci siano ripercussioni sulla busta paga del personale - continua Pazzaglia - perché gente che lavora da anni ha diritto alla ricostruzione della carriera tramite il calcolo degli anni di lavoro esattamente come qualunque collega di ruolo". Anche per questo si protesta. Con iniziative di vario tipo che coinvolgono il personale scolastico nel suo insieme, dai bidelli ai dirigenti scolastici. "Anche private - dice il segretario della Cgil scuola di Firenze Mario Battistini - ci sono docenti che inviano telegrammi al ministro Moratti e presidi che firmano lettere di protesta". Ormai pare che siano una valanga. "È ovvio che protestino - conclude Pazzaglia - la precarietà non significa solo la privazione di diritti per il docente, ma mette in discussione anche la continuità didattica e dunque la qualità della scuola. Perché con insegnanti che cambiano di continuo ne va del buon finanziamento della scuola". Una situazione che, se il ministro vorrà , avrà fine. Basta una firma. L' attendono in molti, ma in pochissimi ci sperano. "È già un mese che sembra che il decreto venga firmato da un giorno all'altro - dice Corrado Menconi, insegnante precario di Massa - ma poi viene sempre rinviato, ci sta che venga rinviato un'altra volta. D'altra parte Siniscalco ha già fatto sapere che non ci sono soldi". E il segretario della Flc Cgil scuola di Massa Fabrizio Rocca conferma: "Qui ormai c'è solo la delusione".