Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità-Scuola sempre più multietnica

Unità-Scuola sempre più multietnica

Scuola sempre più multietnica Soprattutto al Nord Ragazzi albanesi, marocchini, cinesi: sono in 421mila nelle classi italiane Record a Milano e Mantova: quasi il 12%. Ma l'Europa è ancora lon...

10/10/2005
Decrease text size Increase text size
l'Unità

Scuola sempre più multietnica
Soprattutto al Nord

Ragazzi albanesi, marocchini, cinesi: sono in 421mila nelle classi italiane
Record a Milano e Mantova: quasi il 12%. Ma l'Europa è ancora lontana

LASCUOLAITALIANAdiventa multietnica. Dieci anni fa l'Italia registrava solo 50mila studenti stranieri in tutto. Il dato odierno, invece, è otto volte e mezzo: 187 le nazionalità presenti rappresentate nelle scuole. Di queste, 5 occupano i primi posti: Albania (60 mila), Marocco (52 mila), Romania (42 mila), Cina (19 mila) e Jugoslavia (13 mila), che assorbono oltre lametà del totale. IlMinistero dell'Istruzione rende nota una prima analisi di questo anno scolastico 2005/2006. Sono soprattutto materne, elementari e medie a registrare un forte incremento della presenza straniera, con circa 60mila iscritti in più rispetto allo scorso anno. Un dato che spiega la velocità di crescita del fenomeno. Totale: per il 2005/2006, sono 421 mila in tutto gli immigrati che partecipano ai corsi dei nostri istituti. Sono i nuovi cittadini, i migranti di "seconda generazione", figli di stranieri che hanno deciso di restare, di cercare stabilità e regolarità. L'Italia, in ritardo rispetto al resto d'Europa (in Francia siamo già alla quarta generazione), fa i conti con una delle conseguenze più ovvie dell'arrivo di flussi migratori negli ultimi decenni. Simescolano le culture e nascono nuove generazioni Dai dati emerge una penisola appare divisa a metà. Resta lo scollamento tra il Nord e il Sud, con le isole che costituiscono un caso a parte, visto che qui la presenza straniera nelle scuole è praticamente inesistente (1%). Un dato su tutti, comunque: nel 60,7% degli istituti italiani ci sono immigrati. Nel Nord-Est il 7,45% della popolazione studentesca è immigrata. In Emilia Romagna la percentuale si attesta all'8,4%. Punte di scolarizzazione straniera d'eccellenza a Mantova: 10,9%. In cima alla classifica c'è però Milano con l'11,6%. Cosa significa gestire un istituto interetnico prova a spiegarcelo la professoressa Stella Maris Ferrari, direttrice del 194° Circolo didattico di Roma. "Stiamo ripensando il mododi insegnare - spiega - perché non solo bisogna stare vicini ai ragazzi italiani e stranieri per accompagnarli nel loro incontro, ma dobbiamo anche aiutare le famiglie a capire come funziona la burocrazia italiana". L'istituto, nella periferia romana, quest'anno registra una presenza straniera pari al 22,81%. Dati simili a quelli di Mantova. Periferia sud, quartiere Viadana, Suzara. Qui la presenza straniera è ancora più cospicua. La direzione didattica spiega che i dati a loro disposizione sono relativi allo scorso anno accademico, "ma stiamo già lavorando a quelli di quest'anno perché l'aumento degli studentimigranti è stato notevole". A Mantova gli istituti si sono avvalsi dell'autonomia didattica per inserire figure nuove a sostegno delle famiglie straniere. Mediatori culturali? "Purtroppo no - risponde la direzione - non ci sono i fondi,ma gli insegnati stessi si sono fatti carico del compito di informare le famiglie, anche casa per casa". A conti fatti, per il 2005/2006, il 4,2% della popolazione studentesca italiana complessiva, è immigrata. Un dato però lontano dalle medie europee. In Italia il cammino verso la scolarizzazione dei migranti è "solo cominciato". La scuola fa quel che può,masenza un sostegno politico ed economico rischia di non farcela.