Unità: Sfide a sinistra. Il sapere e la tecnologia
Mai nella storia dell’uomo l’avanzamentodi conoscenza e le sue ricadute tecnologichesono stati tanto accelerati.Serve una politica attenta alle dinamichesociali più che ai processi storici stabilizzati:per questo i settori della conoscenza si propongonocome fattori di sfida ineludibili
Mai nella storia dell’uomo l’avanzamentodi conoscenza e le sue ricadute tecnologichesono stati tanto accelerati.Serve una politica attenta alle dinamichesociali più che ai processi storici stabilizzati:per questo i settori della conoscenza si propongonocome fattori di sfida ineludibili. La sinistra devetrovare la capacità d’inverare principi e valori chene hanno contraddistinto l’elaborazione degli ultimi duesecoli in questo mutato scenario socio-culturale.I governi nazionali, inclusi quelli di centrosinistra,hanno deluso le aspettative che questo terreno propone.È vero che di fianco ad alcune clamoroseomissioni, ritardi, inadeguatezze finanziarie espesso ad una miope accondiscendenza verso blocchiburocratici, l’ultimo governo Prodi ha anche offertoqualche labile segnale nella direzione che andrebbeintrapresa: 1) l’entrata del MiUR nel CIPE:è qui che si possono sposare le strategie d’investimentostrutturale con le sfide che la ricerca poneanche attraverso i finanziamenti europei. Purtropponon sembra che l’attuale governo ne abbia finorasfruttato le potenzialità; 2) l’autonomia della ricercacome valore prioritario: sottrarre la nominadei Presidenti degli Enti Pubblici di Ricerca al giocodell’occupazione partitica è un merito di straordinariautilità per l’evoluzione del Paese.Resta uno iato tra una visione che pure ha mostratodi esistere e una scarsa consapevolezza dell’impresaattraverso cui è necessario procedere.È in grado la sinistra italiana di raccogliere l’impegnativasfida che la società della conoscenza imponealle nuove governance socio-politiche? Comeaffermare principi di solidarietà, giustizia sociale,inclusione, pari opportunità, tutela dell’ambiente,con le trasformazioni dei modelli di comunità e diindividualità? Come si adegua il piano etico conl’evolvere delle bio-scienze e delle tecno-scienze?Come si conserva la prassi democratica in una societàdove la partecipazione reale richiede crescentebisogno di saperi individuali? Come si afferma erilancia il senso di bene comune in questa nuovadimensione?Un crinale difficile a cui la sinistra deve risponderecostruendo modelli adeguati di coinvolgimentoalle scelte. Ma per far questo è necessario che siriconosca anzitutto il valore e la priorità che la conoscenzadeve assumere come fattore strategico:senza tale riconoscimento la politica rischia di restareinadatta e di presentarsi come un modellomarginale di governo della società, lasciandola allamercè di fattori spontaneisti ed economicisti chesono per loro stessa natura inappropriati alla costruzionedi una società giusta
Rino Falcone - COORDINATORE OSSERVATORIO SULLA RICERCA