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Unità-Statali, Berlusconi sbugiarda i ministri e "rinvia" lo sciopero generale

Statali, Berlusconi sbugiarda i ministri e "rinvia" lo sciopero generale di red "No, no, no. Come fa a dire che non ci siamo capiti se lui non c'era? Ci siamo capiti bene, troppo bene. Abbiamo ...

21/05/2005
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l'Unità

Statali, Berlusconi sbugiarda i ministri e "rinvia" lo sciopero generale
di red

"No, no, no. Come fa a dire che non ci siamo capiti se lui non c'era? Ci siamo capiti bene, troppo bene. Abbiamo raggiunto un punto di intesa, con una stretta di mano come si fa tra gentiluomini". Il segretario dela Cisl Savino Pezzotta è infuriato quando gli riferiscono che il premier avrebbe detto che tra sindacalisti e ministri ci sarebbe stato "un malinteso" a proposito del contratto degli statali.

"C'è stato un equivoco, un misunderstanding, perché loro hanno asserito di ritenere che si fosse trovato un accordo, il che non corrisponde alla nostra visione dei fatti" ha sostenuto Silvio Berlusconi in una dichiarazione all'agenzia Ansa. E ha aggiunto di non credere che "per ora si possa parlare di sciopero" degli statali perché "abbiamo deciso di riaprire la trattativa".

Una frase che ha fatto scattare Guglielmo Epifani. "Spero che Berlusconi non voglia fare anche il capo del sindacato. Sarebbe troppo" ha commentato tagliente il segretario generale della Cgil. E aggiunge Pezzotta, a proposito dello sciopero: "È il momento di fare lo sciopero. Sta a Berlusconi, se vuole evitarlo, rispettare la mediazione" che i sindacati hanno fatto con i rappresentanti del governo

Lo scambio di battute a distanza tra i due sindacalisti e il capo del governo avviene a poche ore dall'annuncio da parte delle confederazioni sindacali della mobilitazione generale di tutti i lavoratori a sostegno della vertenza del pubblico impiego. Lunedì i sindacati decideranno le forme e le modalità dello sciopero. La decisione, assunta dalle segreteria generali e dai responsabili di categoria del Pubblico, arriva dopo il "giudizio negativo" sull'ennesimo incontro a Palazzo Chigi tra governo e parti sociali, "in particolare per il rinnovo contrattuale del pubblico impiego e della scuola".
Governo e sindacato sono da settimane ai ferri corti sugli stipendi per i lavoratori del pubblico impiego. Cgil, Cisl e Uil chiedono un aumento medio intorno ai 100 euro, una cifra su cui sembrava si fosse raggiunto l'accordo ma che Berlusconi adesso considera "eccessiva" così come Confindustria che teme che la contrattazione sui lavoratori del pubblico impiego possa influire sul rinnovo contrattuale dei metalmeccanici.
Durante il vertice Berlusconi ha così smentito l'operato dei suoi ministri e la trattativa fra governo e sindacati riprenderà giovedì prossimo, 26 maggio. La discussione ripartirà da zero. L'accordo che sembrava essere stato raggiunto sul 5,1% di incremento dei salari statali per il premier non vale più nonostante ci fosse stata la parola di tre dei sui ministri: il plenipotenziario dell'Economia, il ministro della Funzione pubblica e pure il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Letta. "Non avevano alcun mandato per trattare" dice adesso Berlusconi.
Ma i sindacati non ci stanno e pensano allo sciopero generale: per loro il punto di partenza rimane la mediazione che era stata raggiunta la scorsa settimana di aumenti medi intorno ai 100 euro mensili per i ministeriali. "C'è stata una discussione pesante sui contratti pubblici, riteniamo le critiche di queste settimane infondate e ingenerose e che la mediazione raggiunta è seria e per noi mantiene validità", ha detto il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani in conferenza stampa.