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Unità: Stop alla fuga dei cervelli: sbloccate le assunzioni dei ricercatori

Da anni erano azzerate, con gli studiosi costretti a fuggire: gli enti di ricerca potranno ingaggiarli fino all’80% del budget

23/09/2006
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l'Unità

di Massimo Franchi / Roma

Finalmente gli enti di ricerca potranno tornare ad assumere. Buone notizie dal consiglio dei ministri per il mondo della ricerca e dell’Università. È stato approvato lo sblocco delle assunzioni negli enti di ricerca, che con la nuova norma potranno assumere autonomamente nei limiti dell'80 per cento del budget, svincolandosi dalle procedure pubbliche e dunque dalle infinite pastoie burocratiche. Da anni le assunzioni erano praticamente nulle con ricercatori validissimi lasciati nel limbo o costretti a scappare all’estero.

In più nel provvedimento di semplificazione dell'attività amministrativa varato ieri è prevista una delega al ministro Mussi per il riordino degli enti di ricerca che eviterà lo spoil system sistematico ad ogni cambio di governo lasciando spazio ad una valutazione indipendente del lavoro svolto. «Sentiamo fortemente l'esigenza di qualche intervento correttivo nel senso di una sburocratizzazione e spoliticizzazione», ha spiegato il titolare dell'Università e della Ricerca. «È evidente - ha spiegato Mussi - che gli enti di ricerca devono essere diretti secondo la mission stabilita dal governo, tuttavia questo non solo non richiede ma deve escludere qualunque forma di spoil system politico, che quando viene applicato al campo della scienza, è un particolare delitto». In concreto, Mussi ha spiegato che per la scelta dei responsabili degli enti di ricerca, intende proporre nella legge che verrà «metodi innovativi», affidando a un «comitato di indiscusse personalità» il compito di selezionare una rosa di candidati all'interno dei quali il ministro potrà scegliere.

L’ultima novità riguarda l’ingresso del ministro dell’Università e la Ricerca nel Comitato interministeriale della programmazione economica, diventando in qualche modo un ministero di serie A che parteciperà alle discussioni su come gestire finanziamenti e costi. «Ciò significa - si legge in una nota diffusa dal Miur - che la Ricerca sarà parte integrante delle decisioni sullo sviluppo economico del paese».

Notizie che vengono commentate come «ampiamente positive» dal presidente della conferenza dei Rettori Guido Trombetti. «La prima considerazione da sottolineare - afferma il presidente della Crui - è il fatto che il ministro della ricerca entri a far parte permanentemente del Cipe; questo apre scenari importanti per la ricerca e l'università, penso ad esempio ai programmi edilizi e le infrastrutture. Sono inoltre favorevole - aggiunge Trombetti - alla cabina di regia che si è pensata con i ministri Bersani, Nicolais e Mussi che consentirà un'ottimizzazione dell'uso dei fondi per la ricerca applicata».