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Unità-Studio-lavoro il grande bluff

ROMA L'aula si allarga e arriva fino all'azienda per dare la possibilità di "imparare sul campo". È l'altra geniale trovata della ministra Moratti che, detta così, potrebbe essere accolta anche...

23/05/2004
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l'Unità

ROMA L'aula si allarga e arriva fino all'azienda
per dare la possibilità di "imparare
sul campo". È l'altra geniale trovata della
ministra Moratti che, detta così, potrebbe
essere accolta anche con una certa soddisfazione.
Teoricamente.
Una modalità prevista per "assicurare
ai giovani, oltre alle conoscenze di base,
l'acquisizione di competenze spendibili
nel mercato del lavoro". In sostanza viene
riconosciuta la possibilità, per gli studenti
che abbiano compiuto il quindicesimo anno
di età, di realizzare i corsi del secondo
ciclo in "alternanza" scuola-lavoro, seguendo
un percorso di formazione professionale
che potrà strutturarsi in stage presso
enti pubblici e privati o nel mondo del
volontariato.
Secondo quanto stabilito dalla normativa,
non si tratta di orario aggiuntivo, occasionale
o di stage da dedicare all'apprendistato,
ma di ore che a pieno titolo faranno
parte del tempo scuola. Le ore dedicate
alla pratica in azienda verranno scalate da
quelle previste dall'insegnamento collegato.
L'idea, infatti, è proprio quella tipica
che caratterizza la politica del governo di
centrodestra: anche la scuola diventa
"azienda". Tali percorsi saranno progettati
e organizzati dalle singole scuole in collaborazione
con le imprese, le rispettive associazioni
di rappresentanza, le Camere di
commercio, o con enti pubblicim ma soprattutto
privati. Inoltre il passaggio degli
studenti verrà seguito da un tutor formativo
interno all'istituzione scolastica e da un
tutor esterno messo a disposizionedell'azienda
che vorrà "ospitarlo" e si spera
senza sfruttarlo come solitamente avviene
da qualche anno a questa parte.