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uNITà: Tagli alla scuola:alla fine «saltano» 12mila insegnanti

Fioroni fa i conti con la Finanziaria: il boom d’iscritti e l’intervento del ministero «salvano» 7mila cattedre

14/02/2007
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l'Unità

di Massimo Franchi / Roma

DOPO UNA LUNGA TELENOVELA, ieri sono stati definiti gli organici per il prossimo anno scolastico. Se nella Finanziaria si prevedevano 19mila cattedre in meno, a causa dell’incremento medio dello 0,4 nel rapporto alunni per classe (da 20,6 a 21), il ministe-

ro della Pubblica istruzione è riuscito a farle scendere ad 11 mila. Nella circolare di viale Trastevere, scritta assieme ai tecnici del ministero dell’Economia, si prevede che ci saranno 7.236 posti in meno in organico di diritto, quello stabilito a livello centrale dal ministero, e altri 4.473 in meno in organico di fatto, quello che sarà stabilito ad iscrizioni ufficiali a settembre tenendo conto anche delle supplenze. Il “miglioramento” dei conti è dovuto all’aumento di 28 mila iscritti che creerà uno sgravio di 2.453 posti dovuti all’aumento del numero di classi. I tagli sono così ripartiti: 2.522 alle elementari, 1.787 alle medie, 2.744 alle superiori. Per quanto riguarda le singole regioni, sarà il sud ad avere meno cattedre anche perché lì è concentrato il maggior decremento degli alunni (9.701 iscritti). La Campania subisce un taglio di 1.426 posti, la Sicilia poco meno (1.129). Al nord gli iscritti sono aumentati ma i tagli ci sono comunque: Lombardia ha 349 cattedre in meno nonostante 16 mila studenti in più. Tra le norme introdotte dal ministero spicca la possibilità di creare classi iniziali anche con 27 alunni e intermedie fino a 31-32 alunni, aumentando di due unità i limiti ora previsti. La palla ora passa ai Direttori generali degli Uffici scolastici regionali che, come spiega la circolare, dovranno conseguire le riduzioni «in funzione degli specifici bisogni del territorio di competenza» valorizzando «le autonomie delle scuole». Massima flessibilità nelle scelte, insomma, ma il contenimento va comunque «assicurato».

«Le disposizioni - commenta Enrico Panini, segretario della Flc Cgil - registrano alcuni utili accorgimenti tecnici, ma produrranno un effetto molto pesante sul nostro sistema scolastico. Ancora di più, quindi, è motivato il nostro giudizio negativo sulla scelta di ridurre gli organici. Ora però la vertenza passa a livello regionale e provinciale dove noi ci batteremo per analizzare nello specifico le problematiche locali in modo da tagliare il minor numero di cattedre possibili».

«Un altro taglio di organici penalizza la scuola ed è più indigesto dei precedenti per la natura di questo governo», attacca Francesco Scrima, leader della Cisl-Scuola. Critica anche la Uil: «Invece di fare una analisi della situazione mirata a ridurre eventuali sprechi - mette in chiaro il segretario generale Massimo Di Menna - si interviene con meccanismi rigidi, con numeri che vanno a incidere sul funzionamento delle scuole».

Sempre ieri il sindacato ha denunciato come fra i 15 mila e i 20 mila supplenti sono in arretrato da uno a tre mesi di stipendio. Per il ministro Fioroni la ragione sta nel fatto che il nuovo meccanismo di finanziamento alle scuole entrerà in vigore nell'anno scolastico 2007-2008. «Per ora - ha spiegato in un’audizione in Commissione alla Camera - vige ancora l'impostazione che dà alle scuole responsabilità a prescindere dalle risorse. Quest’anno la scuola vive ciò che è stato deciso dal precedente governo