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Unità-Tasse, trasporti e alloggi L'università a peso d'oro

Tasse, trasporti e alloggi L'università a peso d'oro PIANETA UNIVERSITÀ Il calvario degli studenti si misura in euro: affitti alle stelle, tasse in aumento, mense proibitive e trasporti tro...

25/09/2005
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l'Unità

Tasse, trasporti e alloggi L'università a peso d'oro

PIANETA UNIVERSITÀ Il calvario degli studenti si misura in euro: affitti alle stelle, tasse in aumento, mense proibitive e trasporti troppo cari. Un viaggio nel mondo del diritto allo studio "negato" alla vigilia del nuovo anno accademico. E già dal prossimo mese si annunciano manifestazioni di protesta in tutta Italia

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asse, mense, alloggi, trasporti. Problemi vecchi e nuovi, eterne declinazioni della lotta per il diritto allo studio, scandiscono l'apertura dell'anno accademico e preparano il terreno ad un nuovo "autunno caldo" dell'università. A fare da sfondo l'emergenza carovita, che segna il calvario degli studenti fuorisede, alle prese con aumenti indifferenziati delle spese. Tanti anche quest'anno i temi sul piatto. Prima di tutto, l'edilizia convenzionata. L'Udu, l'Unione degli universitari, lamenta la drammatica carenza di strutture pubbliche: circa 30mila alloggi in tutta Italia a fronte di una popolazione universitaria di quasi 2 milioni di studenti, di cui più di 400mila scelgono un ateneo lontano dalla propria città d'origine. Il che vuol dire che la stragrande maggioranza di essi è costretta a rivolgersi a privati. Ed è proprio la spesa legata agli affitti, quasi tutti in nero (95%), a incidere di più sul budget degli studenti. A Milano oggi per una singola si può sborsare fino a 500 euro, a Bologna e Roma tra 400 e 450. Non solo. Molto spesso la mancata registrazione di un regolare contratto di locazione impedisce allo studente di usufruire dello "status" di fuorisede per beneficiare di borse di studio. Sul fronte dei contributi universitari, sempre secondo il sindacato studentesco, si verifica una latitanza di Stato e Regioni: il 30% degli "idonei" nelle graduatorie per le borse di studio rimane a bocca asciutta per l'assenza di fondi da destinare alle università. A Napoli gli stanziamenti per il diritto allo studio sono stati decurtati di 3,5 milioni di euro. Non mancano critiche anche al sistema di finanziamento degli atenei, che tende a premiare le regioni "virtuose". Il che dà luogo a un circolo vizioso: chi investe meno nell'università ha sempre meno fondi, e meno fondi significano meno possibilità di spese.
Altro fronte caldo è quello dei trasporti: troppo poche - secondo gli studenti - le agevolazioni per chi si sposta con i mezzi pubblici. Per il momento, con l'eccezione di Pavia, nessuna città ha promosso la gratuità dei trasporti urbani per gli universitari. Dopo una breve sperimentazione a 10 euro mensili, a Pisa la tessera per il bus tornerà a costare 24 euro. A Bologna servono 28 euro. A Roma ne bastano 18, ma per chi ha meno di 26 anni. Senza considerare che in alcuni casi gli sconti si applicano sugli abbonamenti annuali, del tutto inutilizzati dai fuorisede durante i mesi estivi.
Ma anche la situazione di tasse e mense non è delle più rosee. Le nostre rette universitarie restano, insieme a quelle inglesi, le più care d'Europa: in media 850 euro all'anno. In Italia c'è una forte sproporzione tra nord e sud. Al Politecnico di Bari la tassa annuale si attesta in media sui 300 euro, mentre negli atenei settentrionali supera quota mille. Non cambia la musica se si parla di vitto. Alla mensa di Pisa si riesce ancora a pranzare con 2,10 euro, ma chi rientra nella fascia massima di reddito a Bologna e a Roma spende dai 6 agli 8 euro. E poi non tutte le università sono servite da mense: alla Federico II di Napoli, ad esempio, si va avanti con il sistema dei ristoranti convenzionati, che gli studenti giudicano antieconomico.
Insomma, per il sindacato degli studenti ce n'è abbastanza per promuovere una nuova piattaforma di rivendicazioni. Un assaggio del duello con la Moratti si è già avuto il 20 settembre, in occasione della relazione sullo stato delle università presentata dalla Crui, la conferenza dei rettori: gli studenti hanno chiesto a gran voce le dimissioni del ministro. E a metà ottobre partirà la "settimana dei diritti" che culminerà in una grande manifestazione nazionale.

di Alessandro Antonelli