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Unità: Trovati 110 milioni in più per la ricerca

La Finanziaria cambia: scompare la tassa di soggiorno. Torna la rottamazione per auto e moto

15/11/2006
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l'Unità

di Roberto Rossi/ Roma

RICERCA La Finanziaria cambia di nuovo volto. Scompare la tassa di soggiorno, torna la rottamazione per auto e moto, arriva la tassa di scopo, ma soprattutto compaiono soldi freschi per la ricerca. 110 milioni in più che il ministro dell’Economia Tommaso Pa-

doa-Schioppa ha promesso al ministro per l’Università e la Ricerca Fabio Mussi dopo un faccia a faccia a Palazzo Chigi durato due ore e una protesta messa in atto dai deputati della Rosa nel Pugno che si sono astenuti dalle votazioni per tutto il giorno.

Gli stanziamenti, ha detto Mussi, fanno pensare «a un passo positivo» ma andrebbero ancora integrati. «Credo che - ha fatto sapere il ministro - occorra fare ancora un ultimo, definitivo sforzo, e questo per avere una situazione non di abbondanza ma per poter dire “si riparte”».

La tassa sul turismo, invece, è stata affondata senza discussioni. La decisione, presa in mattinata dalla maggioranza e dal governo, è stata proposta in aula dal ministro per i rapporti col Parlamento, Vannino Chiti, che ha accolto le proposte dell’Udc. Ma nel voto sono state riunite tutte le proposte dei partiti dell’opposizione che ne chiedevano la cancellazione. Per i comuni più interessati dal turismo potrebbero arrivare, a parziale compensazione, la parte più consistente del fondo per la mobilità previsto dalla manovra. E, poi, non è escluso che l’ipotesi della tassa sui turisti non possa tornare a far capolino in un altro provvedimento, magari una volta chiusa la sessione di bilancio.

Buone notizie sono giunte anche per chi pensa di acquistare una nuova auto. Il governo punta a reintrodurre, durante il passaggio al Senato della Finanziaria, una norma che favorisce il ricambio di auto e di moto con nuovi mezzi (Euro 4 o 5 per le quattro ruote Euro 3 per le due). Una parte delle risorse sono già state trovate e il governo ha già espresso un assenso politico alle richieste della maggioranza. Nella prima versione la rottamazione prevedeva l’esenzione di 2 anni per il bollo auto, un tributo che è ora diventato più caro proprio per le vetture inquinanti. Il ricambio del parco auto e moto, sostenuto a gran voce sia dalla Fiat sia dalla Piaggio, potrebbe essere un volano per sostenere la crescita economica.

Sicura è invece la tassa di scopo. La Camera l’ha votata con l’articolo 8 della Finanziaria. I comuni avranno la possibilità di introdurla per finanziare fino al 30% della costruzione di nuove opere, dalle metropolitane alle scuole. Arriverà con un incremento dell’Ici che non potrà superare lo 0,5 per mille e che il comune dovrà restituire se entro 2 anni non apre i cantieri. Inoltre non si applicherà sotto la soglia dei 20 mila euro di reddito.

Torna in Finanziaria, infine, anche il 5 per mille Irpef destinato a ricerca e no-profit. Anche l’8 per mille, fratello maggiore del 5 per mille, cambia volto. Negli ultimi anni era stato utilizzato per finanziare le missioni in Iraq e Afghanistan con la Finanziaria tornerà a dare fondi per la fame nel mondo, per i beni culturali e per la ricerca. Con emendamenti della Commissione Bilancio, poi, scatterà un’esenzione per le tasse pagate dalle pro-loco (cioè dalle «associazioni che partecipano o realizzano manifestazioni di particolare interesse storico, artistico e culturale legate agli usi e alle tradizioni delle comunità locali») e una modifica alla norma sulla «mobilità lunga» che farà felice la Fiat: delle 6.000 unità massime di dipendenti che potranno essere messi in mobilità lunga, almeno 1.000 saranno destinate a grandi imprese in regime di amministrazione straordinaria o in stato di insolvenza.

Alla Camera, intanto, si torna a parlare della fiducia: il sottosegretario Alfiero Grandi ha sottolineato la lentezza del dibattito, sostenendo che l’opposizione sta spingendo il governo verso la fiducia. In effetti da giovedì 9 novembre, quando la Finanziaria è approdata a Montecitorio, hanno passato il vaglio solo 210 emendamenti sui circa 4 mila presentati.