Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità: Tutti i debiti del Ministero con le scuole fiorentine

Unità: Tutti i debiti del Ministero con le scuole fiorentine

La Gelmini vieta il contributo volontario delle famiglie, ma si dimentica di restituire i soldi I genitori si improvvisano falegnami e imbianchini per rendere più vivibili le aule

04/04/2010
Decrease text size Increase text size
l'Unità

Silvia Casagrande

«Sono anni che ci organizziamo per rendere più vivibile la scuola, per esempio imbiancando le aule prima dell’inizio dell’anno». Parola dei genitori della Montagnola, storica scuola dell’Isolotto, ormai abituati a improvvisarsi imbianchini e che l’estate scorsa si sono dati anche alla falegnameria: «A giugno la materna era stata dichiarata inagibile, alla faccia dei fondi per l’edilizia scolastica annunciati dal governo - raccontano -. Da Roma non ricevevamo nessuna indicazione, così abbiamo deciso di allestire le aule per la materna nei locali della scuola media: i lavori sono stati fatti durante l'estate e anche il quartiere ci ha dato una mano. Non solo abbiamo montato i pochi mobili a disposizione,ma abbiamo anche costruito appendiabiti e armadietti per poter accogliere i bambini con tutto il necessario».

IL CONTRIBUTO VOLONTARIO Quello pratico è solo uno dei sostegni che i genitori sempre più spesso forniscono alle scuole frequentate dai loro figli. In cima alla lista c’è il «contributo economico volontario »: una boccata d’aria fresca per le casse degli istituti pubblici, ma recentemente messo all’indice dal Ministro all’istruzione pubblica Mariastella Gelmini, che l’ha definito una «prassi un po’ lamentosa e in pochi casi giustificata», e hapuntato il dito contro i dirigenti scolastici, «cattivi amministratori» dei budget a disposizione, scialacquatori di soldi pubblici, spreconi insomma. Ma nessun mea culpa è giunto in risposta alle accuse. Anzi, se si prova a chiedere un commento sulla questione a presidi e genitori, chi non s’infuria risponde con un sorriso di incredulità: «Forse il Ministro non sa che la maggior parte delle scuole vanta crediti di diverse decine di migliaia di euro nei confronti del suo Ministero», spiega Giulia del Comitato genitori della Montagnola. Lì, come spiega il dirigente Doriano Bizzarri, «il credito, accumulato tra il 2006 e il 2009, è di circa 115mila euro». Si tratta di soldi che la scuola ha anticipato per le supplenze brevi, non coperte dal Tesoro, ma comunque frequentissime. E la situazione non cambia negli altri istituti comprensivi. Al Piero della Francesca il buco è di 166mila euro circa, alla Pestalozzi siamo a meno 100mila per il 2009 e altrettanti per il 2008. Allo Scandicci III il «residuo attivo è solo di 80mila euro - spiega il dirigente Francesco Marucelli - non siamo ancora con l’acqua alla gola perché a noi fortunatamente sono i arrivati i soldi del fondo per il funzionamento ordinario 2009, lo scorso otto bre». Insomma, i fondi ministeriali per il funzionamento degli istituti vengono distribuiti a macchia di leopardo e in costante ritardo. In più, come se non bastasse, diminuiscono a vista d’occhio. La parlamentare del Pd Rosa De Pasquale ha calcolato che tale budget ha subito, negli ultimi 4 anni, un taglio del 40%. COME SI USA? Ecco perché il contributo tradizionalmente chiesto alle famiglie per acquistare migliorie “superflue” cometv e computer, rischia di diventare l’unica cassa su cui i presidi possano davvero contare. Certo è che senza quei soldi tante cose non si potrebbero più fare. Alla Montagnola il 95% del contributo da 30 euro (di cui 9 per l’assicurazione) serve per acquistare risme di carta per le fotocopie, cartelloni e pennarelli. «Il resto - spiega Bizzarri - finisce nel fondo “gite scolastiche” per gli studenti di famiglie in difficoltà». In pratica chi è sotto una data soglia Isee non deve preoccuparsi di pagare il pullman o l’albergo per mandare in gita il figlio. Allo stesso tempo viene assicurato il “diritto alla gita” di tutti gli studenti. Alla Pestalozzi con i contributi delle famiglie si acquistano computer e tv e si riesce a organizzare anche corsi pomeridiani di latino, inglese e francese. Oltre ai 6 euro di assicurazione, ogni famiglia spende 29 euro l’anno, ma chi ha due figli ne paga un totale di 40 e chi è sotto una certa soglia Isee solo l'assicurazione. Allo Scandicci III si versano 16 euro alla scuola dell’infanzia e primaria, 35 alle medie e i contributi comprendono anche le polizze. «Con questi soldi - spiega Marucelli - acquistiamo materiale informatico per i laboratori dei ragazzi delle medie, mentre per i più piccoli abbiamo comprato dei giochi da giardino ». Da un paio d’anni, poi, qualche dirigente-manager ha ideato perfino alcune forme di autofinanziamento: «Per esempio - spiega Carlo Testi, preside della Pestalozzi - ospitiamo una scuola cinese che ci ringrazia con una donazione. Alla festa di Natale, invece, in cambio di un’offerta libera si riceve uno dei prodotti realizzati dagli alunni nel laboratorio di ceramica».