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Unità-Ultimo tassello della riforma Moratti: la scuola per poveri e quella per ricchi

27.05.2005 Ultimo tassello della riforma Moratti: la scuola per poveri e quella per ricchi di red Fatta e finita, la riforma Moratti è stata completata con l'ultimo tassello, quello che reintro...

27/05/2005
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l'Unità

27.05.2005
Ultimo tassello della riforma Moratti: la scuola per poveri e quella per ricchi
di red

Fatta e finita, la riforma Moratti è stata completata con l'ultimo tassello, quello che reintroduce la scuola di serie A e quella di serie B, cioè gli istituti professionali. Manca solo il parere non vincolante della conferenza Stato-Regioni, poi la Riforma della secondaria superiore ideata dal ministro dell'Istruzione Letizia Moratti approderà in Parlamento per il voto finale. Il provvedimento che istituisce di nuovo il "doppio canale" d'istruzione - licei e istituti professionali - ha ottenuto il via libero dal Consiglio dei ministri. È l'ultimo pezzo che si aggiunge a quelli approvati in questi mesi, riguardanti tra l'altro il primo ciclo scolastico, il riordino dell'Invalsi (l'istituto per la valutazione del sistema dell'istruzione), quello sull'alternanza scuola-lavoro, e sulla formazione degli insegnanti. Il disegno è compiuto all'interno della legge "cornice, la famigerata legge 53, e ora prosegue il suo iter di approvazione a tappe forzate.

L'ultimo decreto attuativo, di cui sono circolate almeno una decina di bozze, è stata varato dal governo con un vero e proprio strappo istituzionale. L'esecutivo, infatti si è detto negli ambienti della Cgil nei giorni scorsi ha presentato uno schema di decreto legislativo senza alcun confronto con le confederazioni e i sindacati di categoria. L'ultimo incontro tra le parti risale a molti mesi fa, poi più nulla.

Riguarda in particolare il "doppio canale di istruzione": da una parte ci saranno i licei che rilasceranno diplomi finali, dall'altra gli studenti delle medie potranno scegliere i percorsi dell'istruzione e formazione professionale, per i quali sono previste qualifiche e diplomi professionali. Per la Moratti entrambi i percorsi hanno "pari dignità" e consentono l'accesso all'università, ma con modalità diverse. Il rischio è che ci sia una specie di percorso obbligato: chi frequenta corsi professionali tendenzialmente sarà scoraggiato a frequentare l'università e sarà svantaggiato qualora decida di frequentare facoltà più impegnative.

Gli studenti dell'Uds dicono che quello dell'approvazione della parte finale della riforma Moratti è da segnare come un giorno nero per la scuola italiana. La diessina Alba Sasso, della commissione Cultura della Camera parla di reintroduzione di una preselezione classita. Secondo il deputato verde Bulgarelli il decreto varato venerdì "è il peggio che la riforma Moratti abbia espresso finora". Reintroduce infatti una odiosa discriminazione tra studenti di serie A, che compiranno il loro percorso formativo nei licei, e di serie B, che verranno invece indirizzati verso l'apprendistato. Per il centrosinistra - sostiene Bulgarelli - "un motivo in più per inserire nel programma lo smantellamento di questa odiosa controriforma".

Nelle intenzioni del ministero sono previsti degli "strumenti culturali comuni" che dovrebbero aiutare i ragazzi qualora volessero abbandonare un percorso di studi superiori e passare all'altro. L'assistenza in questo caso dovrà essere fornita dagli stessi istituti scolastici. Qui e là vengono poi previsti "stage" e "tirocini" per entrambi i canali. I percorsi ideati dalla riforma - si dice - saranno "avviati con gradualità a partire dall'anno scolastico 2006-2007" e la copertura finanziaria è stabilita in 44 milioni di euro per il 2006 e 43 per il 2007. Il numero del corpo insegnanti resta confermato fino all'anno scolastico 2010-2011.

I LICEI
Sono otto i tipi di licei previsti dalla riforma. Dureranno tutti 5 anni - articolati in 2+2+1 che saranno impostati in modo da preparare la prosecuzione degli studi all'università. Resta l'esame di Stato e il titolo di diploma, che mantiene valore legale. Sarà possibile personalizzare il percorso di studio e gli studenti avranno a disposizione la contestatissima figura del tutor. Perché l'anno scolastico sia valido è necessaria la frequenza obbligatoria di 3/4 delle ore di lezione.

Ci saranno 4 licei senza indirizzi - classico, scientifico, linguistico, delle scienze umane - e 4 con indirizzi: uno economico (potrà essere istituzionale e aziendale), uno tecnologico (con otto possibili indirizzi che accorpano in sostanza gli attuali istituti tecnici), uno artistico (avrà tre indirizzi) e uno musicale (due indirizzi).

FORMAZIONE PROFESSIONALE
Il decreto attuativo della riforma prevede anche questo secondo canale per chi inizia la scuola superiore. I corsi dureranno 3 o 4 anni, con minimo 990 ore di lezione all'anno. Per essere promossi i ragazzi ne dovranno frequentare almeno i 3/4. Chi però vorrà frequentare l'università alla fine del suo ciclo scolastico però dovrà frequentare un anno integrativo. In sostanza questi istituiti saranno tagliati su misura per chi finite le superiori ha intenzione di lavorare, mentre i licei restano la fucina privilegiata per chi frequenterà l'università, della "futura classe dirigente", come nella veccjia riforma Gentile.

CAMPUS
Licei a indirizzo e gli istituti di formazione professionale potranno essere ospitati nella stessa struttura. Una novità a metà, visto che già accade che istituti e licei usufruiscano degli stessi edifici. Nelle intenzioni del ministero questo "faciliterà il raccordo tra gli uni e gli altri e il mondo del lavoro".

ALTRE NOVITA'
Almeno nei licei il decreto prevede che l'ultimo anno le discipline "non linguistiche" saranno insegnate in lingua inglese, mentre nei licei linguistici sono previste 33 ore all'anno di conversazione con docenti di madrelingua. Come in tutta Europa in tutte le scuole sarà obbligatoria anche una seconda lingua comunitaria. Due ore di educazione fisica alla settimana (come accade oggi) potranno aumentare sommando eventuali ore aggiuntive, compatibilmente con il monte ore totale e rimesso alla scelta delle famiglie, secondo il contestatissimo "portfolio" che dovrebbe riunire il curriculum personale di ogni ragazzo. Avranno dei crediti formativi gli studenti che svolgeranno, anche al di fuori del contesto scolastico, attività sportive. L'informatica è accorpata nelle ore di matematica e al termine del primo biennio dei licei si consegue il "patentino informatico" chiamato Ecdl. I licei musicali potranno stipulare convenzioni con Conservatori e Accademie.