Unità: Un miliardo per chi investe nella ricerca, stretta sui concorsi universitari»
Mussi: sconti fiscali per le aziende hi-tech. Riordino degli enti di ricerca e presto un’«agenzia per la valutazione indipendente»
Roma
UN MILIARDO DI EURO È quanto potranno risparmiare le aziende che investono in ricerca e innovazione. Finito il tempo delle tre I, il ministro Mussi
ha illustrato ieri in commissione Cultura alla Camera le linee guida con cui il dicastero dell’Università e della Ricerca cercherà di colmare il ritardo dell’Italia nella crescita tecnologica. «Vogliamo e dobbiamo - ha affermato Mussi - invertire il lungo percorso di declino del nostro Paese a cui il governo Berlusconi ha dato una nuova accelerazione». A partire dalla “manovrina”, che già contiene i provvedimenti più urgenti nell’agenda del ministero.
TECNOLOGIA E RICERCA Le imprese che investono in tecnologia e brevetti potranno usufruire di vantaggi nell’arco di due esercizi fiscali. Un risparmio che il ministro ha calcolato essere di circa 1 miliardo di euro. Al provvedimento immediato segue la volontà di introdurre «un sistema di credito di imposta per le committenze delle imprese alle università e agli enti pubblici di ricerca». L’ipotesi iniziale è del 50% del credito d’imposta.
GIOVANI LAVORO E 3+2 Uno dei pilastri del programma di governo sarà la creazione di una conferenza nazionale sulla condizione studentesca. Un progetto nato per «realizzare un programma di borse di studio che rimuova gli ostacoli che impediscono agli studenti meritevoli di frequentare l’università», e «abbattere le barriere che ostacolano la diffusione nella società dei giovani che escono» dagli studi. Sarà inoltre modificato il sistema del 3+2 per arginare la frammentazione dei corsi, passati da 2.500 a 5.500 con il sistema Moratti.
RIFORMA DEI CONCORSI L’intenzione del ministero è quella di riformare l’accesso ai concorsi secondo gli standard internazionali. «Ogni università - ha spiegato Mussi - deve essere autonoma, non solo nel gestire il suo budget, ma, almeno tendenzialmente, anche i suoi docenti». A questo proposito il ministro ha assicurato che presto verrà presentata la legge istitutiva dell’agenzia per la valutazione «indipendente e dotata di forti poteri».
ENTI DI RICERCA È allo studio un disegno di legge per il riordino degli enti di ricerca, che dovrebbe sfoltire la burocratizzazione e arginare la pratica dello spoyls-sistem politico. Conterrà anche una «più rigorosa definizione dei limiti entro i quali le università possono stipulare convenzioni».
DOTTORATI E FUGA DEI CERVELLI Allo studio provvedimenti per incentivare l’ingresso dei dottorati nel mercato del lavoro italiano, rimodulando il percorso e riconoscendo specifici punteggi per il collocamento nella pubblica amministrazione. «Pensiamo - ha dichiarato Mussi - che giovani altamente formati non siano necessari solo per il nostro sistema pubblico di ricerca, ma siano necessari anche per la pubblica amministrazione e per le imprese. In altri paesi, in Europa e non solo, i dottori di ricerca escono dalle università e si diffondono nella società».