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Unità-Università, il no compatto degli atenei

Senati accademici hanno approvato la mozione dei rettori che chiede "l'abbandono o la radicale modifica" del testo Università, il no compatto degli atenei Documento contro il ddl Moratti Il mini...

30/06/2005
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l'Unità

Senati accademici hanno approvato la mozione dei rettori
che chiede "l'abbandono o la radicale modifica" del testo
Università, il no compatto degli atenei
Documento contro il ddl Moratti
Il ministro: "Necessaria una rapida approvazione
In 3 anni, verranno creati 10 mila nuovi posti per ricercatori"

Il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti
ROMA - Un coro compatto di protesta, anche oggi, si è levato da tutti gli atenei italiani, contro il disegno di legge sullo stato giuridico dei docenti universitari, attualmente in discussione al Senato e voluto dal Ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti. Nella giornata di mobilitazione nazionale proposta dalla Crui - la conferenza dei rettori delle università italiane - i Senati accademici italiani hanno votato in seduta straordinaria, la mozione predisposta dalla stessa Crui il 23 giugno contro il testo legislativo.

Il documento stilato dai rettori che "esprime con forza il più netto dissenso rispetto al proseguimento della discussione del provvedimento, considerando gli effetti devastanti sulla qualità del sistema universitario che ne deriverebbero". E che, spiega Piero Tosi - presidente della Crui e rettore dell'Università di Siena - "chiede di cambiare radicalmente o di eliminare del tutto il ddl, visto il disaccordo completo che lo criconda".

Roma. "Dibattito serrato" quello tenutosi alla Sapienza, la prima università romana e ateneo più grande d'Europa. "A larghissima maggioranza il Senato accademico - riferisce Marco Merafina, coordinatore nazionale dei ricercatori - ha votato un documento che richiede il ritiro del ddl e la sua sostituzione, per facilitare l'accesso dei giovani con regole più trasparenti e con più risorse economiche".

Milano. "Questo disegno di legge è un gran pasticcio, penalizza le università pubbliche e la possibilità di formare i giovani". Lo hanno detto i rettori di tre atenei milanesi, Enrico Decleva della Statale, Giulio Ballio del Politecnico e Marcello Fontanesi della Bicocca, intervenuti congiuntamente, oggi alla Statale, nella giornata di mobilitazione voluta dalla Crui.

Bologna. Anche il rettore di Bologna, Pier Ugo Calzolari, e il Senato accademico felsineo hanno fatto propria la mozione, sottolineando la "grave" situazione dei ricercatori. "La categoria di colleghi in prima linea nel mantenimento della qualità della ricerca scientifica italiana, di cui non possiamo accettare il diseredamento sostanziale", ha detto Calzolari. Intanto, i ricercatori fanno sapere che il prossimo anno accademico potrebbero rifiutarsi di fare supplenza, in caso di assenza dei docenti di prima fascia.

Napoli. I rappresentanti dei docenti e degli studenti della Federico II, l'ateneo più grande del Sud Italia, hanno approvato all'unanimità il documento della Crui. Nei giorni scorsi il rettore Guido Trombetti, congiuntamente ai colleghi a capo degli atenei della Campania, aveva dichiarato che "il ddl contribuirà ad aumentare il divario tra nord e sud e concorrerà ad esportare ulteriormente prezioso capitale umano".

Palermo. Il rettore di Palermo, Giuseppe Silvestri, con il mandato conferitogli dal Senato accademico, ha espresso "il netto dissenso dell'ateneo palermitano per il ddl licenziato dopo un confuso iter procedurale dalla Camera, e come considerato dalla Crui, totalmente inaccettabile".

Potenza. "In caso di approvazione definitiva del ddl, mi dimetterei immediatamente, chiederei il pre-pensionamento e andrei a chiudere la mia carriera di ricercatore all'estero". Lo ha detto il rettore dell'Università della Basilicata, Francesco Lelj Garolla di Bard, al termine della riunione del Senato accademico, nel corso della quale è stato approvato all'unanimità il documento della Crui.

La mozione della Crui è stata approvata a grande maggioranza anche dai Senati accademici degli altri atenei italiani.

Intanto, in una nota il ministro Moratti, ha voluto ribadire che in 3 anni con il disegno di legge sulla docenza universitaria, verranno creati dieci mila nuovi posti per i ricercatori. E che "verranno valutate, come peraltro è già stato fatto nel corso dell'iter precedente, le ulteriori eventuali osservazioni e proposte della comunità accademica". Infine, il ministro ha sottolineato "la necessità di giungere ad una rapida approvazione del testo, che ha l'obiettivo di razionalizzare e dare efficienza ed efficacia al sistema universitario".