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Unità-"Vogliono annientare i Comuni"

"Vogliono annientare i Comuni" Cofferati si scaglia contro il governo. L'assemblea dell'Anci rielegge Domenici presidente ROMA Si è conclusa ieri a Genova la XXI Assemblea annuale dell'Anci...

07/11/2004
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l'Unità

"Vogliono annientare i Comuni"

Cofferati si scaglia contro il governo. L'assemblea dell'Anci rielegge Domenici presidente

ROMA Si è conclusa ieri a Genova la XXI Assemblea annuale dell'Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) che ha riconfermato alla presidenza dell'Associazione il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, e alla vicepresidenza il sindaco di Fiumicino Mario Canapini.
Con un applauso l'assemblea ha portato a 221 il numero dei componenti del Consiglio nazionale inserendo Sandro Principe, il sindaco di Rende rimasto seriamente ferito il 29 maggio scorso in un agguato criminale e ancora in ospedale. È stato lo stesso Domenici a chiedere il via libera alla deroga della norma che fissa a 220 i componenti dell'organismo nazionale. E l' applauso della platea è stato, secondo il sindaco di Cosenza, Eva Catizone, "il momento più emozionante dei lavori". Un gesto a sostegno di tutti gli amministratori locali che vivono in condizioni di rischio, anche personale.
Domenici è stato rieletto per altri cinque anni con una maggioranza quasi plebiscitaria: 780 voti a favore, 3 contrari e 4 astenuti. Ma la sua elezione era scontata sin dalla vigilia. E il primo commento a caldo è stato quello del segretario toscano dei Ds, Marco Filippeschi: "La convergenza, al di là degli schieramenti politici è assai significativa nel momento in cui si deve fronteggiare un attacco molto forte all'autonomia degli Enti locali. Inoltre, nel suo ruolo, Domenici può rappresentare bene l'esperienza di governo locale in Toscana che è di esempio positivo per tante regioni".
Anche il sindaco di Roma Walter Veltroni si è voluto felicitare con Domenici: sinceri auguri "per la compentenza, l'equilibrio e la capacità" con cui ha saputo guiidare l'associazione.
All'Auditorium della Fiera di Genova sono stati quattro giorni di dibattiti e di tavole rotonde alla presenza di amministratori locali ed esponenti del governo.
Uno dei leit-motiv, le difficoltà da parte delle istituzioni locali a reperire risorse finanziarie per garantire la qualità dei servizi ai cittadini senza aumentare la pressione fiscale dei contribuenti. E ancora: la difficoltà a rimanere entro i parametri fissati dal patto di stabilità, il riequilibrio tra i poteri e le competenze degli organi politico-istituzionali.
Una platea vasta, quella dell'Anci, che rappresenta ben settemila degli oltre ottomila Comuni italiani, comprendendo nei propri confini una percentuale pari a circa il 90% della popolazione italiana complessiva. Cosa che fa dire a Leonardo Domenici nell'intervento conclusivo: "I sindaci tengono insieme questo paese, noi abbiamo contribuito al risanamento della finanza pubblica e al rilancio dell'economia".
Ma ora la stretta c'è ed è forte. I tagli agli Enti locali fissati dalla legge Finanziaria del 2005 pendono come una spada di Damocle. Dietro questi tagli, secondo Sergio Cofferati, c'è anche un disegno politico. Ne ha parlato con i giornalisti a margine dei lavori dell'Assemblea, il sindaco di Bologna. Ed è un disegno, secondo lui, che punta proprio a ridimensionare l'autonomia locale. Tagli "che sono sostanza, non parole". E l'intero disegno è caratterizzato da una duplice modalità: riduzione delle risorse disponibili e blocco della possibilità di spesa, attraverso l'imposizione di un blocco dell'aumento delle addizionali. "Il taglio ai trasferimenti unito al limite del tetto di spesa che è stato imposto determina un crollo verticale dell'autonomia dei Comuni: questo è un disegno politico". Forti le critiche al governo che "cammina dritto, non considera l'interlocuzione con le parti sociali e istituzionali che pure dovrebbe costituire un valore". Forti anche le critiche alla Finanziaria "contestata da tutte le parti", "che rischia di uscire dal Parlamento ancora più negativa di come vi è entrata".
La somma delle due tendenze di fondo che caratterizzano le scelte del governo (taglio dei trasferimenti e norme che limitano la capacità di spesa impedendo ai Comuni di spendere anche ciò di cui dispongono) "finiscono per ledere notevolmente l'autonomia, e quando le strutture amministrative sono private dell'autonomia è evidente che perdono efficacia, funzionano peggio". Ma la lesione dell'autonomia, secondo Cofferati, riguarda anche altri settori oltre agli Enti locali: la magistratura, le funzioni di rappresentanza collettiva. "In un paese in cui c'è una idea praticata di plebiscitarismo, di rapporto diretto tra il presidente del Consiglio e i cittadini che avviene attraverso i canali mediatici" c'è invece bisogno di "forme intermedie". Insomma "il tessuto connettivo della democrazia ha bisogno di rafforzare i campi intermedi: le forme della rappresentanza collettiva sono importanti". E l'Anci, il ruolo che riveste, è importante anche per questo. "L'Anci deve mettere in campo tutte le iniziative che servono per far modificare la tendenza negativa in atto". Perché "l'autonomia è vitale sia che si tratti di amministrazioni di centrodestra che di centrosinistra".