Università, così l'Europa supera l'America: tra le 200 migliori, la metà sono europee
La classifica del britannico Times sui primi 800 atenei al mondo. Al top assoluto rimangono le americane, nella Ue bene soprattutto il Regno Unito
LONDRA - L'Europa sorpassa l'America in un campo in cui era sempre stata battuta: quello dell'eccellenza accademica. Nella classifica annuale del Times di Londra sulle 800 migliori università del pianeta, infatti, per la prima volta ci sono più università europee che americane fra le prime 200 della graduatoria. Le europee sono 105, un aumento considerevole rispetto al 2014, quando erano 87; mentre le americane, da un anno all'altro, scendono a 95.
Il primato del vecchio continente in materia di istruzione superiore è in larga parte merito delle università britanniche: fra le migliori 200 ce ne sono ben 34 che appartengono al Regno Unito. E sono tutte inglesi le uniche 3 università europee (Oxford al secondo posto, Cambridge al quarto e Imperial College all'ottavo) fra le prime 10 del mondo, contro 6 americane e 1 svizzera.
Ma la concorrenza da parte delle università del resto d'Europa è sempre più forte, grazie a crescenti investimenti e a sempre più corsi in inglese per attirare studenti internazionali, come nota il Financial Times e come testimonia la presenza dello Swiss Federal Institute of Technology di Zurigo in decima posizione, la prima volta in un decennio che un'università non americana e non britannica entra nella "top ten".
Il ranking del quotidiano londinese analizza le università sulla base di criteri come la qualità dell'insegnamento, il numero di professori rispetto agli studenti, il valore della ricerca e il richiamo globale, ovvero il numero di staff e allievi stranieri. Sono standard opinabili, naturalmente, ma la classifica del Times è un parametro universalmente riconosciuto. Come singola nazione, gli Stati Uniti rimangono il leader mondiale della categoria; ma se confrontati con i 28 paesi dell'Unione Europea (più quelli dell'Europa occidentale che non ne sono membri, come la confederazione elvetica), non sono più il numero uno.
E' sempre americana la migliore università del mondo, il California Institute of Technology, ma quest'anno ne ha solo 6 (le altre sono Stanford, Mit, Harvard, Princeton e Chicago) fra le "top ten" (ne aveva 7 nel 2014) e soltanto 39 fra le "top 100" (erano 45 l'anno scorso). In Europa, viceversa, si registra un generale incremento: a parte le università inglese, che consolidano la propria presenza nella graduatoria, fra le 200 migliori del 2015 appaiono 20 università tedesche, 12 olandesi, 5 francesi, 3 spagnole e 3 italiane.
In tutto, 34 università del nostro paese figurano nella lista delle migliori 800: le meglio piazzate sono la Normale di Pisa (in 112esima posizione), la Scuola Superiore Sant'Anna (180esima), l'università di Trento (198esima) per quel che riguarda le "top 200", seguite dalle università di Bologna, Politecnico di Milano, Sapienza di Roma, Milano Bicocca, Statale Milano, Napoli, Padova, Pavia, Trieste e Torino, tutte fra la 251esima e la 351esima posizione. Nel resto del mondo, Cina e Giappone manifestano i maggiori progressi.
Uno degli aspetti della crescita delle università nell'Europa continentale è il maggior numero di studenti stranieri: in Germania, per esempio, sono aumentati del 6,7 per cento dal 2013 al 2014, indica il rapporto del Times, mentre in Gran Bretagna nello stesso periodo soltanto del 2,4. Tagli ai finanziamenti pubblici, l'alto costo della retta di iscrizione (9 mila sterline l'anno, circa 12 mila euro) e l'alto costo della vita, specie a Londra, oltre a restrizioni nella concessione di visti di studio, in alcuni casi motivate da ragioni di sicurezza nei confronti di paesi considerati a rischio, sono tra le ragioni che limitano l'accesso di studenti stranieri allo studio superiore nel Regno Unito, affermano gli esperti.
"Le università tedesche e olandesi in particolare, con sempre maggiore frequenza, offrono corso in inglese per attirare studenti specialmente dalla Cina, in una evidente concorrenza con la Gran Bretagna per questo mercato", commenta Phil Baty, curatore del ranking. E il maggiore incremento in Germania è dovuto "alla percezione che oggi in Inghilterra gli stranieri sono meno benvenuti". Ma intanto l'Europa festeggia la "vittoria" sull'America per 105-95 fra le 200 migliori università del pianeta. L'unione fa la forza, se mai qualcuno ancora ne dubitasse.