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UNIVERSITA': MUSSI, SU FINANZIAMENTI NON PROMETTO MIRACOLI

E', in sintesi, quanto ha detto il ministro della universita' e della ricerca, Fabio Mussi nel corso di un incontro informale in aula Magna dell'universita' "La Sapienza"

11/07/2006
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Per l'universita' e la ricerca il 2007 non sara' un anno di tagli, ma neppure di miracoli. E', in sintesi, quanto ha detto il ministro della universita' e della ricerca, Fabio Mussi nel corso di un incontro informale in aula Magna dell'universita' "La Sapienza", un incontro con rappresentanti degli studenti, ma soprattutto con la comunita' docente.
"Miracoli sui finanziamenti - ha detto Mussi - non ne prometto. Il governo precedente era addetto ai miracoli, ma i risultati sono stati inferiori alle promesse". Il 2007, ha chiarito Mussi, non sara' un anno di tagli, ma "sara' comunque un anno di relativa penuria. Se funziona la cura, pero' - ha proseguito - la legislatura sara' di forti investimenti in formazione superiore e ricerca".
Molti gli argomenti toccati dal ministro Mussi durante l'incontro serale che e' stato introdotto dal rettore del Primo ateneo romano, Renato Guarini. Il titolare dell'universita' e della ricerca ha detto con chiarezza che i due settori vanno "aperti ai giovani". A questo proposito ha ricordato la sua intenzione di varare un "piano decennale straordinario di assunzioni per i giovani ricercatori". Il ministro che ha parlato della necessita' di una "drastica riduzione del precariato" ha affermato che "la selezione deve avvenire sulla base della qualita'" sia con i concorsi per i quali, ha avvertito, "bisogna trovare una formula che impedisca il nipotismo e le cordate" sia attraverso un "meccanismo a regime" per l'ingresso dei giovani nelle universita'.
Mussi, ha poi ricordato come siano scarsi gli investimenti in ricerca: "l'1,1% del Pil nel 2005 e nel 2006 andremo anche sotto", ha detto ricordato che in altri paesi europei si supera nettamente il 2%. Dopo aver ricordato la necessita' di garantire investimenti pubblici il ministro ha notato che "quello che manca e' l'investimento privato; c'e' un problema di struttura e di cultura di impresa e di cultura degli imprenditori. Serve una politica fiscale che agevoli gli investimenti delle imprese".

Mussi ha detto poi che e' sua intenzione presentare tre provvedimenti in Parlamento: un provvedimento che riguarda l'agenzia della valutazione, come "potere terzo che non dipenda ne' dai valutati ne' dal ministero"; un provvedimento sulla formazione permanente ("nel 2050 l'Italia avra' forse la popolazione piu' anziana del mondo", ha detto a questo proposito Mussi); e un progetto di riforma della governance dell'universita' che, ha avvertito, "oggi e' troppo confusa; serve piu' democrazia, piu' efficienza e una piu' chiara distribuzione delle responsabilita'".
Su universita' e ricerca, ha concluso Mussi, "si gioca una partita fondamentale per il nostro Paese. Dopo aver vinto la partita con la Francia, su questo terreno vorremmo provare a vincere quella con il resto del mondo".