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Università, un’indagine spiega chi sono i precari della ricerca

Uno studio a cura della Flc Cgil indaga una categoria, che ha consentito agli atenei italiani di essere tra i più produttivi al mondo nonostante i tagli dei finanziamenti pubblici

10/07/2014
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Assegnisti, dottorandi, borsisti, ricercatori precari, lettori, docenti a contratto, co.co.co. e co.co.pro.: una valanga di definizioni per un mondo al centro di promesse dei politici e allarmi degli analisti. È quello dell’università e della ricerca, che nel nostro paese vede protagonisti soprattutto giovani precari, il cui lavoro è fondamentale ma poco riconosciuto dalle istituzioni. Sono loro che hanno consentito all’università italiana di essere tra le più produttive al mondo nonostante tagli sempre più ingenti al finanziamento pubblico.

A studiarli ci ha pensato la Flc Cgil, che ha promosso un’indagine dal titolo “Ricercarsi”, condotta da Francesca Coin, Orazio Giancola, Claudio Riccio, Emanuele Toscano e Francesco Vitucci.

I risultati sono stati sintetizzati in un’infografica, che pubblichiamo di seguito, e in maniera più compiuta in un report.

(da Europa)