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vari kataweb-Domani scuola e università in piazza contro le riforme

"No alla Moratti", manifestazione a Roma Domani scuola e università in piazza contro le riforme ...

24/10/2005
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Kataweb

"No alla Moratti", manifestazione a Roma
Domani scuola e università in piazza contro le riforme


ROMA. Per la prima volta insieme in piazza la scuola e l'università. Sarà la prima volta a livello nazionale, infatti, che l'intero mondo dell'istruzione, dalla scuola all'università, scenderà in piazza domani per protestare contro le riforme volute dal ministro Moratti.
La manifestazione, che vedrà schierati studenti e ricercatori, docenti e genitori, insegnanti e molta parte del mondo della cultura in genere, si terrà a Roma e muoverà da Piazza Esedra alle 10. Saranno migliaia a far sentire la propria voce e il proprio dissenso dalle riforme Moratti, quella che riguarda i cicli scolastici, quella dell'università e quella che riforma lo stato giuridico della docenza negli atenei. Al corteo hanno già dato la propria adesione le sigle studentesche di tutta Italia che si richiamano al centrosinistra. L'unione degli studenti (Uds), l'Unione degli universitari (Udu) e tutte le sigle sindacali della docenza universitaria sottolineano che la voce dell'intero mondo della formazione si farà ascoltare in piazza.
"Studenti, insegnanti, rettori e genitori - afferma l'Uds - non sono stati minimamente presi in considerazione al momento di far approvare i decreti su scuola e università", mentre l'Udu e il Coordinamento dei ricercatori e l'Associazione nazionale dei docenti universitari ricordano che proprio domani a Montecitorio sarà votato il ddl sull'università, "osteggiato da tutto il mondo accademico, studenti, ricercatori, docenti e rettori compresi", calendarizzato comunque, "nonostante il parere espresso dalla commissione Affari costituzionali della Camera che ha sollevato dubbi di costituzionalità".
I giovani delle secondarie superiori contestano la riforma della scuola definendola "classista" e centrando le critiche soprattutto sul "doppio canale" - quello che divide, dopo le medie inferiori, il proseguimento degli studi in un sistema dei licei (statale) e in un sistema di istruzione e formazione professionale (regionale) -, ma anche sul "diritto dovere di istruzione" che, sostengono, "abolisce di fatto l'obbligo scolastico". Chiedono invece una riforma che estenda l'obbligo progressivamente a 18 anni. Gli studenti universitari criticano il cosiddetto "percorso a Y" previsto dalla riforma che, affermano, "divide in due i percorsi di studio, uno effettivamente formativo e uno solo professionalizzante" e "prevede solo tagli alle risorse".