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vari kataweb-Epifani: "Il governo ignora i problemi della gente"

sindacati preparano la mobilitazione di domani con il sostegno ufficiale dell'Unione Epifani: "Il governo ignora i problemi della gente" Secondo la Cgil è enorme il divario tra i mali ...

24/11/2005
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Kataweb

sindacati preparano la mobilitazione di domani con il sostegno ufficiale dell'Unione
Epifani: "Il governo ignora i problemi della gente"
Secondo la Cgil è enorme il divario tra i mali del Paese e i rimedi previsti
"Prevediamo un taglio di novantamila posti di lavoro precari nel pubblico impiego"


ROMA. I sindacati stanno preparando lo sciopero generale di venerdì, con il sostegno ufficiale dell'Unione, con il beneplacito di Piero Fassino (segretario Ds), con la censura del sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi che dice: "Lo sciopero generale non aiuterà la ripresa". Quanto al ministro del Welfare Roberto Maroni è tutto preso dallo slittamento del suo provvedimento, firmato da 23 associazioni e federazioni, sulla destinazione del TFR.
Tfr che non viene mai messo all'ordine del giorno del consiglio dei ministri anche se, si dice, avrebbe raccolto tutte le obiezioni e quindi avrebbe le carte in regola.
Guglielmo Epifani (Cgil) sta organizzando il suo comizio a Roma e accetta di rispondere alle domande sui motivi dello sciopero e sulle prospettive del Paese.
Quest'anno il vostro sciopero generale non è sui singoli provvedimenti del governo, ma ha l'aria di una bocciatura dell'intera politica economica...
"Sì, quest'anno la bocciatura è globale, perchè è molto esplicito il divario tra i problemi del Paese e le misure previste nel complesso. Veniamo da quattro anni di sostanziale stagnazione. Bisognerebbe ampliare uno spiraglio che esiste in economia e invece si va nel senso opposto".
Qualsiasi governo avesse proposto questa finanziaria, il vostro giudizio sarebbe stato negativo...
"Non ci sono dubbi. Mancano selezione degli investimenti per aiutare la ripresina, qualsiasi forma di sostegno ai redditi dei pensionati e dei dipendenti per incrementare i consumi. Si tagliano i fondi agli enti locali, si tagliano risorse alle infrastrutture, non è sotto controllo la dinamica dei prezzi e delle tariffe. Ci si è dimenticati del Sud e anche gli aiuti alle imprese non ci sono. Da una parte si riduce di un punto il costo del lavoro, dall'altra con i provvedimenti sugli ammortamenti degli investimenti si riprendono i soldi. Diventa quasi un'operazione a saldo zero."
Voi avete detto che è una finanziaria che ridurrà anche l'occupazione.
"Sì, nel senso che prevediamo un taglio di 90.000 posti di lavoro precari di cui si avvaleva la Pubblica Amministrazione nella ricerca, nella sanità e negli enti locali, perchè le assunzioni sono state bloccate".
Voi avete detto che addirittura questa Finanziaria va nel senso opposto a quello di sviluppo dell'economia.
"Esattamente, perchè anche di fronte a poche risorse il governo non va nella direzione giusta. Nelle ultime finanziarie sono state previste entrate che non ci sono state. L'anno scorso la Finanziaria finì per finanziare il taglio di tasse ai ceti più ricchi....Diciamo che ci trasciniamo un buco, tanto è vero che il governo ha rifatto tre o quattro volte proprio i conti della finanziaria. Lo stesso commissario europeo ha richiamato il governo sul fatto che i conti non tornavano".
Gira voce negli ambienti politici che qualsiasi governo verrà in futuro bisogna riaffrontare il problema delle pensioni.
"Innanzitutto occupiamoci del TFR. Il secondo pilastro della previdenza non riesce a decollare. Vediamo il governo che cosa riuscirà a fare. Poi bisogna considerare che si è molto rallentato il pensionamento d'anzianità, pensionamento che sarebbe molto più lento se il governo la piantasse di fare grida di allarme. Diciamo che è giusto che uno dove può restare al lavoro finchè può e crede. Questa è la strada."
E' la strada indicata dal bonus...
"Il bonus ha avuto alcuni meriti. Quello che non si riesce a sapere è se quelli che restano a lavorare con il bonus siano persone che sarebbero restate lo stesso. Insomma il bonus è stato utilizzato dai dirigenti e dai lavoratori del Nord, meno dagli operai e dagli impiegati".
Voi sollecitereste un nuovo governo a tagliare l'Irap, la tassa delle aziende?
"L'Irap è nata come una grande razionalizzazione delle molte imposte. Ha però un difetto che noi abbiamo visto subito: va a colpire le aziende che hanno una più alta densità di manodopera. Il lavoro non deve essere penalizzato in nessuna circostanza".
Un governo nuovo si troverà di fronte anche il problema del rincaro del greggio che avvita tutto in una spirale inflazionistica...
"Si può risolvere come in Francia con un bonus dato alle famiglie. Ma questo non incide sui costi dei trasportatori che a loro volta fanno rincarare le merci. Allora l'unico modo è intervenire sulle accise. Ridurre il peso fiscale, non vedo altre soluzioni anche per incrementare il trasporto delle merci all'estero".