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"No ai servizi privatizzati" Roma, 50mila in piazza contro la direttiva europea Ma alla manifestazione ha aderito solo la sinistra radicale ...

16/10/2005
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"No ai servizi privatizzati"
Roma, 50mila in piazza contro la direttiva europea Ma alla manifestazione ha aderito solo la sinistra radicale


ROMA. La direttiva Bolkestein sulla privatizzazione dei servizi forniti dagli enti locali, che l'Unione Europea conta di approvare per la fine di ottobre, scatena le proteste anche in Italia ma spacca il centrosinistra, che partecipa al corteo nazionale soltanto con l'ala più a sinistra. Una manifestazione alla quale hanno partecipato 50mila persone giunte ieri a Roma da varie parti d'Italia.
Per i Verdi e i Comunisti italiani, è "preoccupante" che la presenza in piazza della Repubblica sia parziale, molto parziale. Fausto Bertinotti invece nota che è comunque bene che i movimenti esprimano la propria autonomia rispetto all'Unione. La presenza di Giovanni Berlinguer, Russo Spena e pochi altri, completava la scarsa presenza di politici.
È fin troppo facile per il centrodestra infilarsi nella spaccatura della coalizione di centrosinistra: il presidente dei deputati europei di Forza Italia, Antonio Tajani, dice che "la sinistra è incapace di darsi un programma unitario e di riconoscersi attorno alla leadership di Romano Prodi". E lancia un affondo: "A poche ore dell'avvio delle primarie la leadership di Romano Prodi è già sulla via del tramonto". La manifestazione è stata ricca di sigle ed organizzazioni: Arci, Cgil, Cobas, Area antagonista, Attac, si sono presentati con palloncini, bandiere, furgoni con tanto di altoparlanti e perfino un camper con uno striscione con la scritta "A chi la volete dare a bere?".
Se la Bolkestein intende privatizzare ogni forma di servizio a pagamento, è la privatizzazione dell'acqua il tema principale. Anche se l'occasione per protestare era troppo ghiotta, e quindi dalle critiche non si è salvato nessuno: dalla sanità pubblica, alla scuola e perfino Prodi. Per gli organizzatori la manifestazione è riuscita, visto soprattutto, come ha sottolineato il presidente dell'Arci Paolo Beni, che "il tema è difficile e poco conosciuto".