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vari kataweb-Ora di religione obbligatoria

Secondo il sindacato chi non la frequenta rischia di essere bocciato Ora di religione obbligatoria La Cgil accusa, il ministero smentisce: solo per chi l'ha scelta ...

18/11/2005
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Kataweb

Secondo il sindacato chi non la frequenta rischia di essere bocciato
Ora di religione obbligatoria
La Cgil accusa, il ministero smentisce: solo per chi l'ha scelta


ROMA. L'ora di religione e altri aspetti del decreto sulla scuola secondaria accendono la polemica tra la Cgil e il ministero dell'Istruzione. Il segretario generale della Flc-Cgil, Enrico Panini aveva sollevato ieri una serie di questioni inerenti al nuovo decreto, dall'obbligatorietà delle ore di religione all'abrogazione dell'obbligo formativo.
Panini aveva sollevato il problema dell'obbligatorietà dell'ora di religione, cosa che alla fine avrebbe comportato anche il rischio di bocciature, visto che non frequentare religione o l'attività alternativa implicava una penalità di 33 ore di assenza, cosa che avrebbe comportato il superamento del 25% del monte ore, cosa che nel nuovo ordinamento comporta una bocciatura automatica. Nella serata di ieri è arrivata la precisazione del ministero che ha spiegato che l'ora di religione rimane facoltativa, e diventa obbligatoria solo nel caso che lo studente avesse scelto di frequentarla. In ogni caso, precisa il ministero, per chi sceglie di non frequentare l'ora di religione, l'assenza no rientra nel tetto massimo del 25% delle assenze permesseo.
Altro fronte aperto dalla Cgi quello dell'accesso all'Università, con l'accusa che solo il il liceo classico avrebbe aperto le porte a tutte le facoltà universitarie. Il ministero ha replicato che questo avverrà invece per tutti i licei: "Le abrogazioni all'articolo 31 del decreto non incidono nel periodo transitorio sull'attuale disciplina degli accessi all'università".
Infine la questione dell'obbligo formativo. La Cgil sosteneva che alla fine i ragazzi avrebbero avuto il "diritto-dovere" di andare a scuola solo fino a17 anni, anzichè ai 18 dei quali parla la Moratti. Il ministero replica che il decreto sul diritto-dovere all'istruzione e alla formazione garantisce in maniera piena l'obbligo di ogni giovane di seguire un percorso d'istruzione o d'istruzione/formazione per 12 anni o fino al conseguimento di una qualifica.